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Caritas Europa alla Ue: serve un piano sociale per i bambini, in vista del 2030

Insieme agli altri membri dell' "Alleanza europea per investire sui bambini", Caritas Europa esorta la Commissione europea ad attivare una strategia integrale di riduzione della disuguaglianza, lotta alla povertà e inclusione

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Promozione dell'uguaglianza, riduzione della povertà e inclusione sociale. Sono questi i cardini della strategia che l' "Alleanza europea per investire sui bambini", della quale fa parte anche la Caritas Europa, propone alle istituzioni europee. Quella raccomandata è una visione per l’Europa del 2030, che sia caratterizzata da una forte dimensione sociale. Si tratta di priorità che hanno la finalità di sconfiggere la povertà, una piaga già drammaticamente emersa negli ultimi anni.  Nel 2018, ben prima della pandemia, erano oltre 110 milioni gli europei a rischio di povertà. Di questi, almeno 23 milioni erano bambini. Ora l'Unione Europea e il mondo intero - si legge nel documento dell' "Alleanza Europea per investire sui bambini" - “sono sull'orlo di una nuova crisi economica” che, in base alle previsioni della Commissione Europea, sarà ancora più grave rispetto a quella del 2008. La crisi legata alla pandemia può infatti portare ad una profonda recessione economica.

Pandemia e povertà

Questa recessione - si sottolinea nel documento - spingerà un numero sempre maggiore di persone nella povertà”. Saranno colpite, in particolare, le fasce di popolazione più vulnerabili: “La chiusura in tutta Europa di migliaia di servizi sociali - scrivono i promotori dell'iniziativa - ha già avuto un impatto sulle condizioni di vita di milioni di bambini e di adulti che hanno bisogno si assistenza e sostegno quotidiano”. Nel 2010, per rispondere alla crisi economica e finanziaria del 2008, è stata adottata, con l’orizzonte del 2020, una strategia per una crescita sostenibile e inclusiva. Alle sfide legate in particolare ai cambiamenti climatici e alla povertà si aggiungono ora, con la pandemia, altre priorità.

Una strategia per il 2030

Attualmente, un europeo su quattro è a rischio povertà. Con le catastrofiche conseguenze provocate dalla diffusione del Covid-19, l’Unione Europea ha bisogno di una strategia “ambiziosa, integrale e globale”. L’' "Alleanza Europea per investire sui bambini" invita la Commissione europea ad adottare una strategia per il 2030 che promuova non solo uguaglianza, benessere e inclusione sociale. Gli altri fondamentali obiettivi indicati sono la riduzione della povertà, una ripresa economica inclusiva e sostenibile, la stabilità e la crescita, la protezione dell’ambiente attraverso l’attuazione di un “Green Deal” europeo, e la trasformazione digitale. Questa strategia, sottolinea l’Alleanza, dovrebbe anche allinearsi con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e con l’Accordo di Parigi sul clima.

Lotta contro la povertà infantile

L'Alleanza chiede inoltre alle istituzioni europee di impiegare il bilancio dell’Unione Europea 2021-2027 anche per affrontare le sfide sociali. In particolare, si richiede che il “Fondo sociale europeo plus” sia aumentato al 27% per quanto riguarda gli stanziamenti tesi all’inclusione sociale. E si chiede anche che almeno il 5% di tale Fondo sia destinato alla lotta contro la povertà infantile in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.

L' "Alleanza europea per investire sui bambini"

Sono oltre 20 le reti europee che aderiscono all’ "Alleanza europea per investire sui bambini". Condividono un impegno: quello finalizzato a porre fine alla povertà infantile promuovendo il benessere dei bambini in tutta Europa. Attualmente oltre un quarto dei bambini, nell’Unione Europea, si trova ad affrontare i drammi della povertà e dell'esclusione sociale. Tra le finalità dell’Alleanza, c’è quella di esortare le istituzioni europee ad attuare strategie e politiche in grado di migliorare la qualità della vita dei bambini e dei giovani in Europa. Tra i partners di questa piattaforma, oltre a Caritas Europa, ci sono, tra gli altri, Don Bosco International, Save the Children e Unicef.

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05 giugno 2020, 13:30