Anche a Curitiba, in Brasile, sui mezzi pubblici è fondamentale l'uso della mascherina (Daniel Castellano/AFP) Anche a Curitiba, in Brasile, sui mezzi pubblici è fondamentale l'uso della mascherina (Daniel Castellano/AFP)

L'America Latina, nuovo epicentro della pandemia

L’Organizzazione Mondiale della Sanità manifesta forte preoccupazione per diversi Paesi del Sud America, in particolare per il Brasile che ha oltre 330mila casi confermati e più di 21mila morti. Si tratta del secondo Stato più colpito al mondo dopo gli Usa. In Argentina prolungate al 2 giugno le trattative per saldare il debito ed evitare un'emergenza nell'emergenza. Ne abbiamo parlato con la giornalista Lucia Capuzzi

Andrea De Angelis – Città del Vaticano

Si abbassano le temperature e salgono i contagi. In America Latina la situazione si fa di giorno in giorno più drammatica, con la stagione fredda ormai alle porte. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità “l’'America del Sud è diventata un nuovo epicentro della malattia. C'è preoccupazione per diversi Paesi ma chiaramente il più toccato è il Brasile e la maggioranza dei casi sono intorno a San Paolo", ha detto il responsabile Oms per le emergenze, Michael Ryan. La curva pandemica è in forte crescita e non è possibile determinare con chiarezza se sia stato raggiunto il picco. Di certo i numeri fanno paura.

In Brasile si dimette un altro ministro 

Le vittime nel più grande Paese del Sud America sono raddoppiate in una decina di giorni e nelle ultime ore c’è stato il record di decessi in un solo giorno: 1188 persone. Il governo intanto è in estrema difficoltà: dopo le dimissioni dei due ministri della Salute - l’ultimo, Nelson Teich, a meno di un mese dall’insediamento - e del giudice Sergio Moro (simbolo dell’inchiesta Lava Jato) che ha lasciato la carica di ministro della Giustizia, si è dimesso anche il ministro della Cultura, Regina Duarte. Il presidente Bolsonaro è criticato, inoltre, per la gestione iniziale della pandemia e per il numero basso di tamponi effettuati nel Paese: poco più di 3mila per ogni milione di abitanti, contro i 37mila degli Stati Uniti.

I decessi

Il tasso di mortalità, considerando i 21mila decessi confermati, è intorno al 9%, ma calcolando il possibile alto numero di asintomatici, almeno questo dato dovrebbe abbassarsi notevolmente. “Le vittime in realtà potrebbero essere almeno 10mila in più, visto che non si sono potuti effettuare i test su tante persone morte con sintomi”, afferma nell’intervista a Vatican News Lucia Capuzzi, giornalista di Avvenire esperta di America Latina. “Il Brasile ad inizio secolo ha affrontato molto bene la sfida dell’Hiv e di recente quella del virus Zika, dunque il problema – aggiunge – è più politico che strutturale”.

Ascolta l'intervista a Lucia Capuzzi

In Argentina si cerca l’accordo con i creditori

Il governo argentino ha annunciato un prolungamento delle trattative con i suoi creditori stranieri fino al 2 giugno per saldare il debito, valutato poco più di 66 miliardi di dollari. Ciò è stato confermato dal Ministero dell'Economia in un comunicato stampa, alla vigilia della scadenza del primo mandato concesso allo Stato argentino per il pagamento di 503 milioni di dollari di tre obbligazioni globali. Nonostante la drammatica situazione, il governo spera di non essere inadempiente nei confronti dei creditori, poiché sostiene che la volontà di negoziare e ristrutturare il debito rimane viva. Un segnale concreto, in sostanza, che il negoziato fra l'equipe del ministero dell'Economia argentino ed i consorzi e fondi di investimento che controllano la maggior parte del debito, avanza verso un’intesa. “Il Fondo Monetario Internazionale sa bene che un default in Argentina - sottolinea Lucia Capuzzi - interesserebbe tutta la regione, in un momento storico in cui l’emergenza è già senza precedenti”. “Dunque - conclude la giornalista - è probabile che si arrivi ad un accordo”.  

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23 maggio 2020, 11:11