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Monito dei medici  sui disinfettanti prodotti in casa, possibile pericolo per la salute dei bambini Monito dei medici sui disinfettanti prodotti in casa, possibile pericolo per la salute dei bambini 

Disinfettanti fai da te, pericolo per i bambini

Il Centro Antiveleni dell’ospedale Niguarda di Milano mette in guardia dall’uso improprio di prodotti disinfettanti. Sì, alla produzione artigianale in casa, ma solo con le dovute accortezze e in modo corretto

Eliana Astorri – Città del Vaticano

Dal Centro Antiveleni dell’ospedale milanese Niguarda, riferimento nazionale per le intossicazioni acute del territorio italiano, arriva il richiamo ad un uso corretto di disinfettanti ed igienizzanti. L’uso maggiore di questi prodotti per proteggersi dal Covid-19 sta, infatti, causando malesseri dovuti all’inalazione dei gas sprigionati da vari prodotti mischiati o da quelli fatti in casa senza una guida seria. Il pericolo maggiore è per i bambini che ingeriscono queste sostanze, lasciate a portata di mano, credendole acqua minerale o bibite, mentre all’interno trovano candeggina o altri prodotti intossicanti.

Più attenzione ai bambini e alla loro curiosità

L’attuale situazione sanitaria obbliga ad una più accurata pulizia della casa, degli uffici e degli esercizi rimasti aperti, con igienizzanti e disinfettanti. Si è registrato un aumento di persone intossicate da quando è iniziata l’emergenza Covid? Risponde il dottor Marcello Ferruzzi, Centro Antiveleni Ospedale Niguarda di Milano:

Ascolta l'intervista al dottor Marcello Ferruzzi

R. – Assolutamente sì. L’aumento è stato cospicuo, sia per quanto riguarda la popolazione in generale che, soprattutto, per quanto riguarda quella fascia di età inferiore ai 4 anni, quindi i bambini.

Perché, probabilmente, hanno avuto più a portata di mano questi prodotti…

R. – Perché, inesorabilmente, in questo periodo, le nostre case, gli uffici, sono disseminati di disinfettanti sia per uso personale, quindi per le mani, ma anche per le superfici, computer, scrivanie, oggetti, ecc.

Che tipo di prodotti hanno usato le persone che sono arrivate da voi?

R. – I prodotti che vengono usati sono fondamentalmente di due tipi: i prodotti per la disinfezione personale che sono su base alcolica, mediamente, sono pericolosi. I prodotti, invece, per la detersione delle superfici, molto spesso, sono a base di ipoclorito, cioè candeggina, variamente diluita, acqua ossigenata ma anche altre sostanze. E queste, per le loro caratteristiche chimiche, e per poter svolgere la loro azione disinfettante sulle superfici hanno necessariamente un’aggressività chimica ineliminabile, legata alla loro funzione.

Questo sia a livello dermatologico che a livello respiratorio?

R. - Sì, ma direi che il problema vero è l’ingestione. E’ la cattiva gestione di queste sostanze. Il rischio di esposizioni improprie.  Tutto sommato, l’uso corretto non dà particolari problemi, anzi, non ne dà affatto.

L’alcol?

R. – Lo stesso alcol, se correttamente usato, non rappresenta certo un problema. Il problema è l’uso scorretto, il cattivo uso. Quindi, in primis non lasciare questi prodotti alla portata dei bambini, è necessario ripensare la casa in cui sono presenti i  bambini di 5 o 6 anni rispetto alla loro curiosità. Il bambino scopre il mondo portando tutto alla bocca, quindi è chiaro che se ha a disposizione questo tipo di prodotti, inesorabilmente li assaggia e li ingerisce. Un altro aspetto importante è l’errore, il travaso di questi prodotti. Molto spesso questi prodotti, meno facilmente reperibili nei negozi, vengono preparati artigianalmente seguendo dei tutorial. Preparati correttamente va benissimo. L’importante è capire cosa accade dopo. Il prodotto non può, una volta preparato, finire nella bottiglia dell’acqua minerale o della bibita o del succo di frutta. Perché inesorabilmente, magari mantenendo la vecchia etichetta, o scrivendo sopra, in qualche modo che non si tratta più del prodotto originale, finisce nel frigorifero e finisce per essere ingerito.

Ci vuole più attenzione da parte dei genitori…

R. – Assolutamente sì. Attenzione nei confronti dei bambini, ma anche attenzione nei confronti del prodotto che è un prodotto chimico analogamente a quello acquistato. Sono prodotti per i quali occorre avere prudenza nell’uso.

Un altro pericolo può venire anche dal mischiare questi prodotti insieme….

R. – Va bene seguire delle preparazioni artigianali, purché siano guidate. Preparazioni estemporanee, mischiare prodotti diversi, è una circostanza che riscontriamo molto frequentemente. L’errore classico è mischiare la candeggina e l’ammoniaca, la candeggina e l’acido muriatico. Succede tutti i giorni. Succede di più adesso. In questo caso, queste miscelazioni incongrue portano alla liberazione di gas estremamente irritanti, quelli che possono dare problemi respiratori anche seri.

Dottore, per poter riutilizzare le mascherine a lungo, le stiamo un po’ disinfettando….

R. – Io non sono un esperto di sanificazione, quindi non so dirle specificamente quali sono le procedure corrette a questo scopo. Certamente, quello che non va fatto, che riscontriamo raramente e che non va fatto, è che le mascherine quelle di tessuto non tessuto, chirurgiche, per uso domestico, vengono immerse nella candeggina, nell’alcol e poi, ancora umide, portate e utilizzate. E’ sicura l’inalazione? Aldilà che il disinfettante sia stato più o meno adeguato, questo espone ad un rischio di inalare il prodotto e di aver un contatto cutaneo assolutamente improprio. Questa è una procedura da evitare….

Vuole comunicare il numero di emergenza dell’Antiveleni del Niguarda?

R. – Sì, ma prima di questo e approfittando di questo, volevo fare una piccola sottolineatura sul motivo vero per il quale abbiamo ritenuto di dover fare questa segnalazione. In genere, questo tipo di esposizione anche una volta verificata – il bambino che ha bevuto, ecc. – non sono, non rappresentano un problema particolarmente grave. E’ un problema che può essere gestito a domicilio. Evitiamo di fare degli errori: indurre il vomito, dare il latte, dare acqua, non serve e può essere pericoloso, ma, soprattutto, in questo momento, evitiamo di correre al Pronto Soccorso, o nello studio del medico di famiglia o dal pediatra. In questo momento, un nonno agitato con al seguito il nipotino che corre al Pronto Soccorso senza che vi sia una reale necessità è un evento da evitare per quanto possibile. Sia per non sovraccaricare il Pronto Soccorso, ma anche e soprattutto a tutela del nonno e del bambino stesso, perché chiaramente in questo momento gli ambiti sanitari non sono certo ambiti preferibili alla propria abitazione. Nella stragrande maggioranza dei casi il problema può essere risolto a domicilio. Chiamateci, magari ripetutamente, ne parliamo. Il numero è: 02.661.010.29. Potete chiamare da tutta Italia, in qualunque momento.

 

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01 aprile 2020, 08:00