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Un condannato all'esecuzione capitale Un condannato all'esecuzione capitale 

Non più pena di morte per i minori in Arabia Saudita

Dopo aver abolito di fatto la fustigazione, Riad cancella la pena capitale per i crimini commessi da minori. L’anno scorso il numero di esecuzioni capitali è diminuito nel mondo ma l’Arabia Saudita ha raggiunto invece un triste record. Con noi Riccardo Noury portavoce di Amnesty International

Fausta  Speranza - Città del Vaticano

Una nota dal presidente della Commissione per i Diritti Umani, Awwad Alawwad, spiega che la pena di morte viene eliminata in Arabia Saudita per i crimini commessi quando il condannato era minorenne. La decisione rientra nella spinta riformista promossa dal principe Mohammed bin Salman. L’anno scorso Riad ha raggiunto un triste record in termini di esecuzioni capitali con 184 persone messe a morte ha raggiunto il valore più alto mai registrato da Amnesty International, in un anno, nel Paese.  

La pena capitale nel mondo

In generale nel mondo diminuiscono le esecuzioni: l’ultimo rapporto pubblicato nei giorni scorsi da Amnesty international ha documentato un 5 per cento in meno rispetto al 2018, confermando una riduzione in corso negli ultimi anni. E Riad con Teheran e Baghdad rappresentano i tre Stati che da soli sono responsabili dell’81 per cento delle sentenze capitali nel mondo. Sono state almeno 657 le esecuzioni nel mondo lo scorso anno e oltre 2300 le condanne a morte comminate. Nelle statistiche non compare la Cina dove i dati sulla pena capitale continuano a essere classificati come segreto di Stato. Tra le tendenze più incoraggianti, il calo, per la prima volta dal 2011, del numero di Paesi esecutori nella regione Asia e Pacifico con Giappone e Singapore che hanno ridotto drasticamente il numero di persone messe a morte, l’annuncio da parte del Presidente della Guinea Equatoriale della presentazione di un progetto di legge per l’abolizione della pena capitale, l’eliminazione della pena di morte con mandato obbligatorio nelle Barbados.

Cosa sta cambiando in Arabia Saudita

Al posto dell'esecuzione, "il condannato riceverà invece una pena detentiva per non oltre 10 anni in una struttura carceraria per minorenni": è quanto si specifica nella nota della Commissione per i diritti umani.  Dovrebbero essere risparmiati alla pena capitale, dunque, tredici condannati, tra cui sei rappresentanti della minoranza sciita nel Paese, tutti minorenni al momento della sentenza, come sottolinea Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, che commenta  anche altri provvedimenti di Riad, ma che innanzitutto si augura che l’annuncio della Commissione diventi presto un decreto reale: 

Ascolta l'intervista con Riccardo Noury

 

 

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27 aprile 2020, 13:37