Covid-19, la carità è protagonista nelle Filippine
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Un’emergenza nell’emergenza, sempre più diffusa con il passare delle settimane. La fame. Quella che colpisce chi, impossibilitato a lavorare, si trova davanti ad una scelta obbligata: smettere di produrre, dunque anche di guadagnare. Accade in ogni continente, ma nelle situazioni dove la precarietà è più elevata, tale circostanza rischia di mettere in ginocchio interi nuclei familiari. Questo accade anche nelle Filippine, dove in soccorso dei più poveri intervengono numerose realtà: dai singoli cittadini al mondo dell’associazionismo, dalle ong alle Caritas locali.
La Caritas di Manila
Ammontano a circa venti milioni di euro i buoni spesa distribuiti dalla Caritas di Manila alle famiglie più bisognose. “I beneficiari - si legge sul sito web dei vescovi filippini - appartengono alla comunità di oltre 630 parrocchie di Manila e delle diocesi di Cubao, Antipolo, Imus, Malolos, Parañaque, Kalookan, Novaliches, San Pablo e Pasig”. Una macchina della carità che si muove senza sosta, da tante settimane e che dà un contributo concreto a chi ha perso tutto, o quasi, a causa della pandemia. Oltre ai buoni-spesa, la Caritas di Manila ha distribuito anche dei “kit di sicurezza anti-Covid-19” contenenti alcool, mascherine, sapone liquido antibatterico, vitamina C, guanti riutilizzabili, candeggina liquida e panni per la pulizia.
La situazione nel Paese
“Qui è tutto chiuso, tranne negozi di generi alimentari, farmacie e qualche banca. Anche i mezzi pubblici sono fermi, la quarantena è totale e possono uscire per ciò che è strettamente necessario solo due persone per famiglia”. Lo afferma Nilda Castro, giornalista di “New City” Philippines, l’edizione filippina di Città Nuova, nell’intervista a VaticanNews. Castro sottolinea come la percezione del rischio da parte dei cittadini sia “sì alta, ma dopo il primo giorno di quarantena è emersa con forza la drammaticità della situazione di chi non può lavorare. Si tratta di tantissime persone”. Perciò la carità è diventato uno strumento tanto formidabile quanto necessario per assistere le famiglie, ma non solo. “C’è anche chi dà il suo contributo da casa - dice - producendo mascherine per i medici che sono in prima linea negli ospedali”.
La Pasqua appena trascorsa
“In questa situazione emergenziale - prosegue Castro - la religione ha una grande importanza”. Nelle Filippine vivono poco più di cento milioni di persone, di cui oltre il 92% di fede cristiana, in particolare l’81% cattolica. “Per noi stare a Pasqua a casa è molto strano, anche chi non va spesso in Chiesa - afferma la giornalista - lo fa durante le feste pasquali. Però - rivela - c’è stata una spiritualità ancora più forte quest’anno. Gesù si è fatto persona. Il nostro Dio non è quello che veneri in ginocchio, ma è la persona che sta con te, che vive insieme a te”.
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