Anna Fiscale presidente e fondatrice di Quid Anna Fiscale presidente e fondatrice di Quid 

Pandemia: limiti che diventano opportunità e vita nuova

Dalla fragilità alla solidarietà: è la bellezza della cooperativa sociale Quid, che offre lavoro a persone con difficoltà e storie di abuso e violenza alle spalle, e che oggi, nell'emergenza sanitaria, si è trasformata per mettere sul mercato la prima mascherina certificata in tessuto lavabile. L’intervista alla fondatrice e presidente, Anna Fiscale

Cecilia Seppia – Città del Vaticano

Arrivano dall’Africa, dall’Asia, dal Medio Oriente, dall’America Latina per un totale di 17 Paesi nel mondo, con il volto segnato da storie di vita difficili e negli occhi tanta voglia di rinascere. Sono per lo più donne, giovani e meno, vittime di violenze, di tratta, di abusi, di schiavitù sessuale e lavorativa, portatrici di invalidità o ex detenute, che a Verona, nella cooperativa sociale Quid, progettando e cucendo abiti e collezioni moda per tutte le stagioni,  hanno trovato non solo un impiego ma la strada bella del riscatto. Con l’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus, l’azienda nata nel 2013 e guidata da Anna Fiscale, come migliaia di altre piccole e medie realtà imprenditoriali, ha dovuto però chiudere i battenti, lasciando a casa 150 dipendenti, impiegati nei vari reparti di creazione, produzione e vendita, finché non è arrivata un’idea.

Ascolta l'intervista ad Anna Fiscale

“Appena il virus ha cominciato a diffondersi, con il team dei creativi ci siamo subito interrogati su quali prodotti potessimo realizzare per proteggerci” spiega Anna Fiscale, presidente e fondatrice di Quid. “L’idea immediata, vista la domanda, è stata allora quella di produrre semplici mascherine igienico- facciali in tessuti colorati presi dal nostro magazzino, poi però volevamo fare di più e ci siamo messi in contatto con l’ISS, Istituto Superiore di Sanità, per capire quali fossero i requisiti tecnici necessari per presentare delle mascherine certificate come ‘dispositivo medico di protezione’.  Ricevuta risposta sui test di laboratorio da effettuare, ci siamo messi all’opera, supportati da Legacoop e Confindustria, per trovare il tessuto più adatto e una volta individuato, è nata Co-ver, la mascherina lavabile e certificata, riutilizzabile fino a 15 volte, probabilmente la prima in Italia con queste caratteristiche.” 

Tutela della persona e dell'ambiente

Si tratta appunto di un dispositivo medico di tipo I, in cotone non sterile che copre la bocca e il naso, e grazie al trattamento anti-goccia e anti-microbico fornisce a chi la indossa una barriera per ridurre al minimo la trasmissione diretta di agenti infettivi. Inoltre è riutilizzabile, può essere lavata con ipoclorito di sodio, per un minor impatto ambientale, come d’altra parte tutti i capi di abbigliamento Quid che vengono prodotti usando tessuti di rimanenza, eccedenze di grandi aziende italiane e donazioni.  “E’ stata una soddisfazione per tutti, soprattutto per le nostre ragazze - prosegue Anna Fiscale - riuscire ad essere tra le 6 imprese italiane su 270 proponenti,  a ricevere il placet dell’ISS, e a mettere sul mercato un bene che risponde pienamente ai nostri valori sociali e ambientali. Con questa mascherina riusciamo a proteggerci e quindi a fornire ai cittadini un valido strumento di protezione contro questo nemico, ma riusciamo anche a pagare gli stipendi e ad avere la liquidità necessaria per andare avanti che non è cosa da poco”.

Il contagio della speranza

Da quando Quid aveva sospeso la produzione, i primi di marzo, Anna sentiva infatti le sue ragazze desiderose di tornare a lavoro e il loro entusiasmo è stato anche fonte di ispirazione, contagiando con la speranza, il team, guidato da Marco Penazzi, che ha poi dato vita a questa mascherina certificata. “Ho visto donne resilienti, un tempo disperate e ora piene di speranza, che hanno desiderio di ripartire e reinventarsi  e quindi provano strategie per lavorare bene, per fare squadra”, sottolinea la fondatrice di Quid.  Fa bene al cuore oltretutto vedere persone ferite dalla vita, abbracciare con tanta forza la solidarietà, diventandone strumenti.  “Qui da noi - aggiunge - i limiti di ciascuno diventano opportunità e punti di partenza, come i tessuti che non servono più si trasformano in risorsa preziosa e bellissima e le persone, che da sole farebbero difficoltà a trovare un inserimento lavorativo e sociale, sono valorizzate nel nostro progetto. Così anche in questo momento che il mondo sta vivendo di grande fatica economica, di preoccupazione e dolore, ci siamo attrezzati per trasformarlo in un momento di riscatto producendo qualcosa di veramente utile.”

Aspettando Economy of Francesco

Anna Fiscale, che al grande incontro di Assisi con il Papa “Economy of Francesco” (previsto a marzo e posticipato per ora a novembre), sarà nel coordinamento di un tavolo sul tema "Women for Economy", ha a cuore le istanze e i valori contenuti nella Laudato si’: valorizzare il potenziale femminile insieme a quello maschile per creare qualcosa di grande è uno dei suoi obiettivi come fare in modo che tutti coloro che hanno delle fragilità, possano invece trovare l’opportunità di esprimere e coltivare i propri talenti. "Il Papa ci insegna - conclude - che avere cura della Casa comune è in primo luogo avere cura dell'altro, diventarne custodi, speriamo di poter lavorare presto tutti insieme per un'economia più equa e sostenibile". 

 

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18 aprile 2020, 15:18