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Nuovi casi di Coronavirus nell'Unione europea Nuovi casi di Coronavirus nell'Unione europea 

Aumentano i casi di Coronavirus in Francia, Germania, Belgio

Il premier francese Philippe ha annunciato una stretta per i due dipartimenti di l'Oise e Alto Reno. In Germania più della metà dei contagi nel Nordreno-Westfalia. In Italia, il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, assicura che molte scuole si stanno attivando per l'istruzione a distanza, e che se lo stop alle lezioni dovesse essere prolungato dopo il 15 marzo l'anno scolastico non sarà perso

Alessandro Guarasci - Città del Vaticano

La Francia chiude un centinaio di scuole nell'est del Paese, dopo il boom di contagi da Coronavirus: 81 in 48 ore. Nella zona dell’Alto Reno in Francia i contagiati sono aumentati di otto volte in 48 ore. Spuntato un nuovo focolaio anche a Méry-sur-Oise, appena una trentina di chilometri a nord di Parigi. Il premier Edouard Philippe ha annunciato una stretta per i due dipartimenti di l'Oise e Alto Reno con la chiusura per 15 giorni, a partire da lunedì, di asili nido, scuole, licei e collegi. Il bilancio in Francia è passato a 613 casi e 9 morti.

Nuovi contagi in Germania, Belgio, Iran, Usa

In Germania i contagi accertati di coronavirus sono 639, più della metà nel Nordreno-Westfalia. I ministri della Salute della Ue, riuniti ieri a Bruxelles, hanno chiesto che sia rafforzata la cooperazione a livello europeo. Negli Usa lo Stato più colpito è quello di New York, con 33 casi e più di 4 mila persone in quarantena. In Cina altri 28 decessi, anche se i casi sono in calo, e sempre più grave è la situazione in Iran dove sono stati registrati 145 decessi. Altri 60 casi si segnalano in Belgio.

Lo stop alle scuole in Italia incide su oltre 5 milioni di lavoratori

In Italia stop alle udienze in tribunale fino al 31 maggio. Tra oggi e domani il premier Conte firmerà probabilmente un nuovo decreto contenente le indicazioni sulle nuove zone rosse. Colpito dal virus anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti. La chiusura delle scuole, disposta dal governo fino al 15 marzo, per contenere la diffusione del virus Covid-19,  si riflette negativamente sull'organizzazione familiare di 5 milioni 139.000 lavoratori. La stima arriva dalla Fondazione studi dei consulenti del lavori. Di questi 5 milioni, circa 2 milioni 697.000 sono donne, che devono affrontare il maggior peso della gestione familiare.

I presidi: le scuole si organizzano per le lezioni on line

In Italia, il governo ha stabilito che, laddove possibile, le scuole facciano lezioni a distanza con gli alunni, grazie a piattaforme on line. I sindacati degli insegnanti denunciano non poche difficoltà nell’avviare il progetto, soprattutto nelle aree del Paese dove l’utilizzo e lo sviluppo di internet, vedi il Sud, è meno marcato. Più ottimista il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli.

Ascolta l'intervista a Antonello Giannelli

“Le scuole - dice Giannelli - si stanno organizzando tutte e naturalmente ci sono scuole espertissime, anzi diciamo che ci sono scuole che già stanno facendo da giorni la didattica a distanza. Le altre stanno prendendo contatti in modo reticolare per così dire, cioè il sistema di comunicazioni che abbiamo oggi è tale che è possibile installare una rete di collegamenti tra persone, quindi tra i docenti delle varie scuole in modo che ognuno passi agli altri qualcosa della sua esperienza. Quindi un sistema, da un certo punto di vista, molto efficace. In pochi giorni il nostro sistema scolastico sta facendo effettivamente un salto notevole, ovviamente non tutti con la stessa velocità come ovvio, però sta avvenendo. L'anno scolastico, anche se lo stop alle lezioni dovesse prolungarsi oltre il 15 marzo, comunque non sarà perso".

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07 marzo 2020, 13:18