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Solidarietà in Campania. Fabbrica di materassi converte la produzione in mascherine protettive

In piena emergenza Covid-19, l’azienda lavora 8 ore al giorno compresa la domenica per confezionare dalle 300 alle 400 mascherine protettive. Le richieste arrivano a 20 mila pezzi

Luca Collodi – Città del Vaticano

Un imprenditore campano di Ascea Marina (Salerno) chiude la sua fabbrica che da 70 anni produce materassi e converte la produzione in mascherine protettive di stoffa. Con lui, la famiglia e gli operai dell’azienda in cassa integrazione per la mancanza di materiale utile per continuare a produrre.

Un gesto di carità

La notizia arriva direttamente dalla pagina facebook aziendale, dove Raffaele Fariello, titolare dell’impresa, spiega l’iniziativa: “Lavoriamo tutti gratuitamente e regaleremo le mascherine, sia chiaro, vista la scarsità della reperibilità del prodotto sul mercato. Le regaleremo fino a quando avremo stoffa per produrne e fin quando ce la faremo, vista la nostra scarsa attitudine all’utilizzo delle macchine da cucire”.

Regalare speranza

“Abbiamo deciso di realizzare, a nostre spese, artigianalmente, delle mascherine per poi donarle a chi ha bisogno, gente comune, alle persone più deboli, ma anche a chi è in prima linea negli ospedali, i medici e il personale sanitario, oltre alle Forze dell’ordine e alla Protezione Civile”, commenta a Radio Vaticana Fariello. “Mi sono reso conto di quanto la decisione di produrre mascherine di protezione in un momento difficile come questo abbia regalato un po’ di speranza a molte persone, che andava oltre il regalo materiale. Con un lavoro totalmente gratuito. Chi ha deve dare agli altri soprattutto in un momento difficile”.

L'intervista a Raffaele Fariello

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17 marzo 2020, 15:55