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Green Deal: risposta europea nella lotta ai cambiamenti climatici

Il Green Deal, la strategia verde lanciata dalla Commissione Europea ha l’ambizioso obiettivo di azzerare entro il 2050 le emissioni inquinanti. Per farlo servirà mobilitare almeno 100 miliardi di euro a sostegno di un’economia più rispettosa dell’ambiente, senza lasciare indietro nessuno. La nostra intervista a Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea

Maria Pilar Cappelli – Città del Vaticano

Per mantenere il primato tra i continenti nella lotta ai cambiamenti climatici l’Europa deve trasformare la propria economia, abbandonare le fonti fossili ed investire sulle energie rinnovabili. Questa transizione richiederà uno sforzo non solo tecnico ma anche sociale, soprattutto in quelle regioni più dipendenti dal carbone. Il Green Deal rappresenterà una vera e propria rivoluzione industriale e culturale per mettere al centro dello sviluppo economico del nostro continente  il modello dell'economia circolare; come ci spiega Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea.

Ascolta l’intervista integrale a Massimo Gaudina

R.- I cento miliardi previsti dallo stanziamento europeo sono solo un pezzo dell’impegno finanziario necessario. Il quadro complessivo è fatto di proposte legislative, di moderne iniziative, di nuove politiche e di finanziamenti. Sul fronte finanziario, la Commissione ha presentato un piano straordinario di investimenti che nei prossimi 10 anni dovrebbe mobilitare, tra risorse pubbliche e private, europee e non, fino a mille miliardi di euro. Di questi mille miliardi, cento saranno destinati al cosiddetto “meccanismo per una equa transizione”, pensato in particolare a sostegno di quelle regioni che avranno più difficoltà nel realizzare questo passaggio da sistemi economici e produttivi inquinanti a economie e produzioni innovative, verdi e sostenibili.

Sussidi che serviranno anche ad attenuare eventuali ricadute sociali di questa transizione verde?

R.- L'obiettivo è quello di non lasciare indietro nessuno in questo passaggio epocale. Ci sono già oggi dei divari in Europa e la transizione vuole evitare di creare nuovi dislivelli e di non colmare quelli già esistenti. L'obiettivo è quello di far avanzare tutti alla stessa velocità. Sono previsti sussidi, investimenti, nuove possibilità anche per gli enti pubblici con lo scopo di investire in energie rinnovabili o edilizia sostenibile.

Questa strategia del Green Deal, a livello internazionale, potrà trasformare l'Europa in un elemento trainante nella lotta ai cambiamenti climatici?

R.- L'Europa ad oggi è il primo continente al mondo nella lotta ai cambiamenti climatici. Gli accordi di Parigi esistono grazie all'Unione europea che li ha negoziati e fortemente voluti. Uno degli obiettivi è quello di spingere le altre super potenze industriali mondiali e il resto dei continenti in questa direzione. A questo proposito, l'Unione Europea ha da poco introdotto un meccanismo negoziale nella firma degli accordi commerciali con Paesi terzi. Questi accordi potranno essere firmati a condizione che le controparti si adattino alle richieste e agli standard ambientali dell’Unione europea. 

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17 gennaio 2020, 15:47