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Francia: famiglie in piazza per difendere il diritto al padre

Associazioni laiche e cattoliche contestano la nuova legge sulla bioetica che apre all’eterologa per tutti e al concepimento programmato di bambini senza padri. Critiche anche dalla Conferenza episcopale che contesta la norma che permette una maggiore selezione degli embrioni. Domani il voto definitivo del senato francese.

Marco Guerra – Città del Vaticano

Decine di migliaia di persone hanno animato ieri a Parigi, la marcia dei movimenti e delle associazioni contrarie alla nuova legge-quadro sulla bioetica proposta dal governo di Emmanuel Macron.

22 movimenti in piazza

Il collettivo “Marchons Enfants” (ragazzi in marcia), che riunisce 22 realtà tra cui la 'Manif pour tous', mette in evidenza che la normativa “andrà a privare volontariamente i figli dei padri” dal momento che legalizza la procreazione eterologa medicalmente assistita per tutti, sia donne single sia coppie di donne. Gli organizzatori della manifestazione chiedono la riscrittura quasi completa del disegno di legge con l’obiettivo principale di bloccare la “filiazione senza padre” prevista dalla bozza.

Monsignor Aupetit: mostruoso infliggere l'assenza del padre

Nei giorni scorsi anche monsignor Michel Aupetit, arcivescovo di Parigi, si è espresso in modo chiaro con un comunicato in cui ha riflettuto sul perché "la nostra società, così giustamente interessata al rispetto dell’ecologia per il pianeta” è poi distratta quando si tratta dell’umanità.Tutto è collegato – ha spiegato il presule nella nota -. Lo ripeto ancora una volta, il bambino è un dono da ricevere, non un dono da fare. L’assenza di un padre è un danno che può essere subito, ma è mostruoso infliggerlo apposta”.

La dichiarazione dei vescovi

La Conferenza episcopale francese si è fatta sentire il 13 gennaio scorso con una dichiarazione al termine del Consiglio permanente dei vescovi.  I presuli contestano tre punti della nuova legge che “se adottati in maniera definitiva” aprono la strada a “contraddizioni insanabili” e dimostrerebbero “un grave malinteso su cosa sia l’etica. Il primo punto “discutibile” messo in evidenza è il rischio di “sottoporre, come richiesto dalla legge, la nascita attraverso la Procreazione medicalmente assistita (Pma) di un nuovo essere umano a un ‘progetto parentale’”, e di far pertanto diventare “assoluto” il desiderio dei genitori rispetto al bene e alla priorità del bambino. Il secondo aspetto contestato è “la legalizzazione della filiazione senza padre o discendenza paterna e di una maternità mediante una semplice dichiarazione di volontà, davanti al notaio”.

Estese le diagnosi pre-impianto

Infine l’episcopato francese mette in guardia rispetto l’estensione della diagnosi pre-impianto che aprirebbe “la strada ad una maggiore selezione di bambini non ancora nati”, dando vita ad una “eugenetica liberale”. “Volere un bambino senza alcuna variante genetica – aggiungono i vescovi - non è solo un’illusione, ma disumanizzerebbe anche la nostra umanità!”.

Famiglie cattoliche chiedono politiche per la fecondità

In campo anche la rete nazionale delle Associazioni familiari cattoliche (Afc) che ha rilanciato diverse rivendicazioni: una moratoria sul progetto di legge; l’applicazione del principio di precauzione alla procreazione umana e alla filiazione; lo sviluppo di un’autentica politica della fecondità, con un grande piano di lotta contro l’infertilità; l’abolizione dell’utero in affitto e di qualsiasi mercificazione umana nel mondo intero. Sono molte poi le personalità laiche del mondo della cultura che si sono espresse contro il disegno di legge, dalla femminista Sylviane Agacinski al militante ecologista José Bové.

Izoard (Famille Chretienne): una piazza pacifica

Sulla mobilitazione di ieri e le ragioni che hanno mosso i manifestanti Vatican News ha intervistato Antoine Izoard, direttore editoriale del settimanale cattolico 'Famille Chretienne':

Ascolta l'intervista a Antoine Izoard

R. - Chi scende in piazza sono sempre le famiglie, tanti cattolici, ieri  abbiamo visto anche dei religiosi. Molte famiglie numerose sono venute da tutte le provincie della Francia, ne abbiamo incontrate tante, forse 100mila, venute per la marcia chiamata “Marchons Enfants”, “ragazzi andiamo avanti”. I manifestanti erano compatti e gioiosi è questo fa piacere in questo tempo di scioperi e manifestazioni molto dure e molte tese, ieri i poliziotti hanno solo dovuto guardare…sorridevano. Sono scesi in strada contro questa legge della bioetica che qualcuno ha definito né biologica né etica, perché apre alla procreazione medicalmente assistita, alle donne sole e alle coppie di donne.

Molti l'hanno ribattezzata la legge che Cancella il padre, è questo l'elemento più contestato?

 R. Questo è elemento che abbiamo sentito contestare dappertutto, ce l'ha detto anche l'arcivescovo di Parigi monsignor Michel Aupetit in una dichiarazione molto sentita nei giorni prima della manifestazione, lui non è sceso in piazza, però in qualche modo ha incoraggiato insieme a tanti altri vescovi questa manifestazione.  Mons. Aupetit ha detto quanto hanno ribadito tanti manifestanti, anche dei bambini, ovvero che mancare di un padre può succedere ed è un grande dolore, però legalizzarlo è tutta un'altra cosa. Quindi questa legalizzazione della situazione senza padre per tutte le donne è proprio il motivo per cui sono scesi in piazza i manifestanti, perché fa del bambino un oggetto e fa anche in qualche modo di un utero una merce e del padre un grande assente.

Infatti hanno sottolineato che non si tratta di essere contro qualcuno ma di garantire i diritti del nascituro e salvaguardare anche l'antropologia umana, il diritto alla mamma e al papà…

R. Ovviamente ma questa non è più la mentalità di oggi, tanti nostri contemporanei vedono il bambino più come un desiderio o una volontà ma tutto il resto sparisce.

Contro questa nuova legge si sono schierate anche personalità laiche e alcuni affermano che è stata anche una manifestazione contro l’utero in affitto, perché?

R. Sì, lo è stata, perché dobbiamo dire che mandato dopo mandato ci arriva il peggio. Il Presidente precedente, Francois Hollande, ha fatto passare la legge del matrimonio per tutti  malgrado quasi un milione di persone abbia manifestato contro. Si sapeva già che questo era il cavallo di Troia per arrivare alla procreazione medicalmente assistita per tutti. Oggi però ci dicono che non ci sarà mai la Gpa, che sarebbe la gestazione per altri, ma purtroppo sappiamo che passo dopo passo sarà usato un altro cavallo di Troia. Un altro Presidente francese dopo Macron dirà che lo farà per il progresso dell’umanità, che però è tutt’altro che progresso.  

Dopo l'approvazione dell'Assemblea nazionale, domani la legge sarà discussa al Senato, ci sono margini per modificare il testo?

R. Credo di no, anche se il Senato francese ha una maggioranza di destra, sembra che la legge sarà approvata comunque perché già c'è stato un lavoro in commissione e lì è passata senza grandi problemi.

Quindi la battaglia successiva sarà quella contro L’utero in affitto?

R. Ovviamente, il problema è che il governo fa passare queste leggi l'una dopo l'altra, presentendole ai cittadini come un nuovo diritto e non come una ferita per la nostra civiltà. E allora, passo dopo passo, molta gente non vede la ferita che viene inferta ai bambini nel nome di un presunto diritto ad avere bambini.

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20 gennaio 2020, 14:10