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L'appello dell'Unicef in occasione della Cop25 L'appello dell'Unicef in occasione della Cop25 

L’Unicef sulla Cop25: milioni di bambini vittime della crisi climatica

In occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP25, l’Unicef ha lanciato l’appello ricordato che la crisi mette a rischio la vita di milioni di bambini in tutto il mondo

Salvatore Tropea – Città del Vaticano

“La crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini”. Così l’Unicef si è espressa nei giorni della Cop25 di Madrid, iniziata lo scorso 2 dicembre e che proseguirà fino al 13. Il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia ha quindi evidenziato i dati allarmanti di quanti rischiano la vita per i cambiamenti climatici e ambientali.

Bambini a rischio, numeri drammatici

“503 milioni di bambini – si legge nella nota diramata dall’Unicef - vivono in zone ad altissimo rischio di inondazioni a causa di eventi meteorologici estremi; 160 milioni vivono in zone con alti livelli di siccità, entro il 2040 un bambino su quattro vivrà in zone di estremo stress idrico e 300 milioni di bambini respirano aria tossica”. Quest’ultima, inoltre, contribuisce ogni anno alla morte “di circa 600mila bambini sotto i cinque anni”. I più piccoli colpiti dalla crisi dell’ambiente non si trovano solo nel continente africano – dove solo il 6% dei bambini vive a meno di 50 km da una stazione di monitoraggio a terra che possa analizzare i pericoli dell’aria tossica – ma anche nelle zone caraibiche la situazione sta peggiorando. Come fa sapere l’Unicef, infatti, il numero di bambini sfollati in quei territori “è aumentato di sei volte negli ultimi cinque anni”, passando dai 175mila del 2014 ai 761mila dell’anno scorso.

In pericolo i diritti dei più piccoli

Le catastrofi meteorologiche, però, non incidono solo sulla salute e sulla mortalità dei bambini, ma mettono a rischio anche tanti altri loro diritti. La crisi in atto, infatti, aumenta “il rischio che le bambine abbandonino la scuola e siano costrette a matrimoni, traffici, sfruttamento sessuale e abusi”. A lanciare l’allarme è stato inoltre Gautam Narasimhan, consigliere senior UNICEF per il cambiamento climatico, l'energia e l'ambiente. "I bambini – ha detto - sono attori essenziali per rispondere alla crisi climatica. È nostro dovere nei loro confronti mettere tutti i nostri sforzi per trovare soluzioni che sappiamo possono fare la differenza, come ridurre la vulnerabilità ai disastri, migliorare la gestione delle risorse idriche e garantire che lo sviluppo economico non avvenga a scapito della sostenibilità ambientale".

L’allarme che arriva dalla Cop25

“Il mondo non è sulla buona strada” per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi. È questo il principale e drammatico allarma che in questi giorni sta arrivando dalla 25esima Conferenza delle Parti dell’UNFCCC. Secondo alcuni recenti risultati della scienza, infatti, il ritmo dell'aumento delle concentrazioni di gas a effetto serra "non ha precedenti nella storia del clima negli ultimi 66 milioni di anni" e gli eventi meteorologici estremi sono la "nuova normalità". Dati che confermano come il cambiamento climatico sia più forte del previsto, minacciando così l’ambiente e la salute di centinaia di milioni di persone.

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08 dicembre 2019, 13:36