Si apre oggi a Wroclaw l'Incontro dei giovani europei organizzato dalla Comunità di Taizé Si apre oggi a Wroclaw l'Incontro dei giovani europei organizzato dalla Comunità di Taizé  

Al via l'incontro europeo dei giovani di Taizé

Quindicimila giovani si ritrovano dal 28 dicembre al 1° gennaio a Wroclaw, in Polonia, per ritrovare fiducia e speranza per l’Europa. Ai nostri microfoni frère Marek

Fabio Colagrande - Città del Vaticano

Si apre oggi a Breslavia, Wroclaw il nome della città in polacco, il 42mo Incontro europeo organizzato dalla Comunità ecumenica internazionale di Taizé, fondata nel 1940 da frère Roger. Migliaia di ragazze e ragazzi, provenienti da tutto il vecchio continente, vivranno fino al 1° gennaio, giornate dedicate alla preghiera, l'incontro con la Chiesa locale, dibattiti e approfondimenti, con l’obbiettivo di dare nuovo impulso alla solidarietà in Europa. 

Uno spazio di incontro e di preghiera

Raggiunto telefonicamente a Wroclaw, frère Marek della Comunità di Taizé, parla dell'iniziativa diventata un appuntamento tradizionale per tanti giovani:

Ascolta l'intervista a frère Marek

R. - Già dal 26 dicembre sono arrivati qui da tutta Europa migliaia di giovani volontari che ci aiuteranno a gestire l’incontro. Ma a Breslavia abbiamo preparato queste giornate soprattutto con gli abitanti della città, con le parrocchie. Più di cento parrocchie accoglieranno i giovani e tutti saranno sistemati nelle famiglie, nelle case. Ed è già la terza volta che questa città organizza il nostro incontro europeo.

Qual è lo scopo di questi incontri europei?

R. – Vogliamo creare uno spazio di incontro perché i giovani oggi hanno bisogno di discutere, di parlare di cose importanti per il nostro futuro, di confrontarsi con l’esperienza di una Chiesa locale e di confrontare le loro grandi domande di oggi con il Vangelo. Questi incontri hanno come base la preghiera comune e l’incontro con la Chiesa locale. Ma poi ci sono tante possibilità di confronto e scambio.

 

Il momento culminante dell’Incontro sarà la veglia del 31 dicembre. Però, come ci diceva, si alterneranno momenti di preghiera a momenti di riflessione comune …

R. - Ci aspettiamo circa 15mila partecipanti. Il 28 dicembre sarà il giorno dell’accoglienza, dalla mattina fino alla sera e poi, già in serata, ci sarà il primo momento di preghiera in una grande sala. Anche le chiese del centro di Breslavia - che è una città piena di bellissime e grandissime chiese - si uniranno a questa preghiera. Dal 29, ogni giorno si svolgerà un incontro nelle parrocchie che accoglieranno i giovani. Lì ci sarà la possibilità di incontrarsi in gruppi più piccoli, di conoscersi, conoscere gli abitanti della città. A mezzogiorno tutti si recheranno nel centro cittadino, dove proponiamo incontri a tema, dei veri e propri workshop. Abbiamo scelto 30 diversi temi di discussione attualissimi e ci saranno persone che possono aiutare i giovani ad approfondirli. Quattro sono le tematiche principali: spiritualità, Chiesa, solidarietà e società, arte e fede. Poi ogni sera sarà offerto ai giovani un pasto caldo in una grandissima tenda costruita per l’occasione e poi, alle 19, si reciterà insieme la preghiera in questa immensa sala al centro di Breslavia e in sei diverse chiese della città.

È un momento storico nel quale la costruzione dell’Europa incontra forti resistenze; c’è spesso incomprensione tra i Paesi. Per la terza volta in Polonia il vostro incontro europeo vuole invece costruire fiducia, far vedere che è possibile trovare unità …

R. – È proprio così. L’incontro è una nuova tappa del pellegrinaggio di fiducia che da tanti anni la comunità di Taizé anima insieme ai giovani. Ogni anno i giovani partecipano a questo grande appuntamento proprio con questo scopo: trovare le vie della fiducia, della riconciliazione tra i popoli, tra i cristiani prima di tutto e poi tra i popoli, per aprire cammini di pace. Quest’anno frère Alois, il nostro priore, ha scritto un testo con cinque proposte per i giovani che ha come titolo: “Sempre in cammino, mai sradicati”. Il cammino è proprio quello che ci conduce verso la pace, verso la riconciliazione tra i popoli”.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

28 dicembre 2019, 08:19