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Diritti umani. Il Papa: “L’essere umano è sempre sacro e inviolabile"

Alla Giornata internazionale per i Diritti umani, che si celebra a 71 anni dalla Dichiarazione universale Onu, è dedicato uno dei tweet odierni di Papa Francesco diffusi dall’account @Pontifex. Sul cammino fatto finora nella promozione dei diritti umani, l’intervista a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia

Antonella Palermo – Città del Vaticano

"L’essere umano - si legge nel tweet di Papa Francesco - è sempre sacro e inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo sviluppo. Se cade questa convinzione, non rimangono fondamenta solide e permanenti per la difesa dei #DirittiUmani". Numerosi finora gli appelli del pontefice per tutelare, in ogni parte del mondo, la dignità soprattutto delle persone più indifese: “Sono molto importanti gli appelli di Papa Francesco per la tutela dei diritti umani”, commenta Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia: “Credo che egli abbia sposato la causa dei diritti umani, è una voce autorevole e potente, un alleato di quel mondo fatto di associazioni piccole e grandi, di uomini e donne che si impegnano ogni giorno”.

Il tema: “La gioventù si mobilita per i diritti umani”

Sulla scia del 30° anniversario della Convenzione sui diritti del fanciullo, le cui celebrazioni sono culminate il 20 novembre scorso, il potenziale dei giovani come agenti costruttivi di cambiamento viene posto al centro delle attenzioni e delle iniziative della Giornata odierna. In un videomessaggio il Segretario Generale delle Nazioni Unite esprime l’invito a sostenere i giovani che si mobilitano per il loro diritto a un futuro di pace, giustizia e uguali opportunità. “Dovunque nel mondo, i giovani scendono in strada, si organizzano, prendono posizione: per il diritto a un ambiente sano, per l’eguaglianza di diritti per donne e ragazze, per partecipare ai processi decisionali e per esprimere liberamente le proprie opinioni. Ogni singola persona – scandisce António Guterres - deve poter godere dei propri diritti civili, politici, economici, sociali e culturali. Indipendentemente da luogo, razza, gruppo etnico, religione, origine sociale, genere, orientamento sessuale, opinioni politiche o di altro tipo, disabilità o reddito, o da qualunque altro status”.

I più vulnerabili

“I minori sono ancora in condizioni di grande vulnerabilità, specialmente nell’ambito dei conflitti”, sottolinea Noury, ricordando quelle che sono “le tre crisi enormi di questo periodo”: i conflitti, i rifugiati, il cambiamento climatico. “Sono crisi che, come sempre, vedono coloro che non hanno colpe subire le peggiori conseguenze: tra questi i minori, le donne, le minoranze e i difensori dei diritti umani che provano a ostacolare questa deriva repressiva e queste politiche di negazione dei diritti umani. Noi siamo preoccupati in particolare di ciò che accade in Medio Oriente dove assistiamo a una politica dello sparare per uccidere”.

La tutela dei diritti umani è una strada ancora lunga

“Quello che resta da fare è certamente di più di quello che è stato già fatto”, dichiara Noury. “E’ vero che la difesa dei diritti umani è un tema sempre più centrale, è vero che il Diritto internazionale, a partire dal ’48, si è sviluppato però, se vediamo nella realtà lo stato di quei trenta articoli contenuti nella Dichiarazione universale, possiamo constatare che la maggior parte degli abitanti di questo pianeta quei diritti non li hanno. Penso in particolare a quelli economici e sociali”.
La strada è lunga ma “c’è una grande mobilitazione dal basso, di società civile, che interessa tanti Paesi, in primo luogo quelli in cui ci sono proteste di massa - incoraggia il portavoce Amnesty, pensando a Iran, Iraq, Libano, Cile, Hong Kong…”. E conclude: “Anche in Europa avvertiamo questo risveglio da parte di chi sente l’urgenza di mettersi di traverso rispetto a questo clima divisivo e di odio sempre più penetrante nel nostro Paese”.

Ascolta l'intervista a Noury

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10 dicembre 2019, 12:40