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Attentato in Afghanistan Attentato in Afghanistan 

Afghanistan, gli Usa sempre più vicini al ritiro

Nel Paese proseguono gli attentati, ieri una donna è morta nell'esplosione di un'autobomba. Il Washington Post attacca l'Amministrazione Usa per aver nascosto lo stato del conflitto. Il giornalista Nico Piro: "E' una guerra dimenticata. L’Afghanistan è nel caos"

Alessandro Guarasci - Città del Vaticano

Il Pentagono sta considerando di ridurre le truppe in Afghanistan. L’obiettivo comunque è lasciare un contingente, seppure ridotto, per operazioni contro il terrorismo. Ma il numero di soldati  soldati Usa che potrebbero rimanere non sarebbe superiore alle 5 mila unità.

Sempre più attentati nel Paese

Nel Paese la situazione sul terreno continua ad essere critica. Ieri una donna è morta nell'esplosione dell'autobomba durante un attacco suicida a una struttura medica in costruzione vicino alla base aerea Usa di Bagram, a nord di Kabul. Almeno 80 civili sono rimasti feriti. ''L'attacco è stato contenuto rapidamente ed è stato respinto dalle nostre forze e dai partner della coalizione'', si legge in una nota del gruppo di  supporto rapido, che parla di ''forze nemiche'' entrate in azione. ''E' stata molto danneggiata la struttura medica che stava per essere  costruita per aiutare la popolazione afghana'', prosegue la nota.  ''Non ci sono state vittime tra americani e membri della coalizione e  la base resta in sicurezza'', aggiunge il testo.

Amministrazione Usa ha ingannato su esiti della guerra, scrive il Washington Post

Per il Washington Post, che ha condotto un’inchiesta, i vertici dell'amministrazione Usa, da George W. Bush in poi, hanno piu' volte ingannato nel corso degli anni l'opinione pubblica americana sulla situazione in Afghanistan, per nascondere i fallimenti di una guerra che oramai dura da 20 anni. Il Presidente Donald Trump sta tentando di porre fine con un accordo con i talebani.  "Dalle testimonianze - scrive il Wp - emerge come  era comune nei quartier generali militari a Kabul, ma anche alla Casa Bianca, alterare e manipolare le statistiche per far apparire che gli Usa stavano vincendo la guerra, mentre non era cosi'": "Queste carte - si spiega - assomigliano molto ai famosi Pentagon Papers sulla storia segreta della guerra del Vietnam".

Il giornalista Nico Piro: il conflitto non è mai finito

Sulla situazione in Afghanistan,  il giornalista del TG3 Nico Piro ha scritto il libro “Corrispondenze afghane”. Il giornalista parla di “una guerra dimenticata. In Afghanistan la guerra non è finita dopo il ritiro del grosso delle truppe occidentali nel 2014, come invece il grande pubblico è spinto a credere dal silenzio dei media e della politica. Nonostante i miliardi spesi e le vite sacrificate dall’Occidente (Italia compresa) per un conflitto più lungo della Seconda guerra mondiale, l’Afghanistan è nel caos”. E infatti, sempre secondo Piro “il numero di vittime civili ha raggiunto il suo massimo storico, la produzione di oppio non è mai così alta, il corrotto governo ‘democratico’ controlla solo metà del territorio, gli americani sono pronti a riconsegnare il Paese ai talebani; gli afghani sono pronti ad una nuova grande fuga verso l’estero”.

Ascolta l'intervista a Nico Piro

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12 dicembre 2019, 13:48