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I candidati alle presidenziali in Bolivia: la sfida ora è tra Morales e Mesa I candidati alle presidenziali in Bolivia: la sfida ora è tra Morales e Mesa 

Spoglio elettorale in Bolivia: missione Osa raccomanda ballottaggio a dicembre

Dopo le presidenziali di domenica scorsa, l’oltre 96% delle schede scrutinate non dà la vittoria di Evo Morales al primo turno

Prosegue in Bolivia lo spoglio del voto delle presidenziali di domenica scorsa. L’oltre 96% delle schede scrutinate non dà la vittoria di Evo Morales al primo turno ed è sempre più probabile il ballottaggio del 15 dicembre. Bisognerà però aspettare che vengano scrutinate anche le schede delle zone rurali della Bolivia. Per Morales si parla di un 46% circa dei voti, seguito dal principale candidato dell’opposizione Carlos Mesa al 37,7%.

Lo stato di emergenza

E’ nelle schede che mancano che Morales ritiene di poter trovare i punti percentuali che gli mancano per avere quel 10% di vantaggio che, secondo la legge elettorale boliviana, gli consentirà di avviare il suo quarto mandato. Ma l’opposizione non ci sta, minaccia di riconoscere Mesa presidente se Morales accederà al potere il prossimo 22 gennaio senza ballottaggio. Intanto Morales, definendo tentativo di colpo di Stato le proteste nel Paese per i presunti brogli, ha dichiarato lo stato di emergenza.

La missione Osa

La missione di osservatori dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha intanto presentato un rapporto sullo svolgimento delle consultazioni, rilevando che non sono stati rispettati vari principi di base per garantire la trasparenza del processo elettorale e raccomandando che, anche in caso di vincita di stretta misura del presidente Morales, si svolga il ballottaggio a metà dicembre.

Vescovi chiedono di rispettare la volontà del popolo

Dal canto suo la Conferenza Episcopale della Bolivia ha chiamato da subito, già martedì sera, dopo le prime notizie di scontri, al rispetto della volontà del popolo, espressa nel voto di domenica scorsa, 20 ottobre.

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24 ottobre 2019, 10:38