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La Polonia al voto

Cinque mesi dopo le elezioni europee, i cittadini polacchi tornano alle urne per rinnovare il Parlamento. I sondaggi vedono nettamente favorito il Partito per il Diritto e la Giustizia

Andrea De Angelis - Città del Vaticano

Domenica 13 ottobre circa 30 milioni di polacchi saranno chiamati alle urne per rinnovare, dopo quattro anni, il Parlamento. L’affluenza alle urne, lo scorso maggio, fu pari al 43%, ma il dato è riferito alle elezioni europee. Quattro anni fa invece, per eleggere i membri del Parlamento, votarono oltre 15 milioni di cittadini.

Favoriti i conservatori 

Tutti i sondaggi danno nettamente favorito il Partito per il Diritto e la Giustizia (PiS), con previsioni che superano il 40% delle preferenze. Per la compagine conservatrice di destra, dunque, si profila un primo posto all’indomani del voto in grado di confermarla al Governo. Resta però il rischio di una vittoria solo parziale, che costringerebbe il leader dei conservatori Kaczyński a cercare alleati per mantenere il controllo del Sejm. Sono 231 i seggi necessari per avere la maggioranza. Molto dipenderà dall’affluenza, dalla capacità del premier Morawiecki di confermare il 45% dei voti ottenuti pochi mesi alle Europee, ma non solo.

Le altre forze politiche

Un peso specifico l’avrà infatti anche la capacità di rivincita della sinistra polacca, che quattro anni fa uscì a sorpresa dal Parlamento ottenendo appena il 7% delle preferenze. Il secondo partito, liberale, insegue distanziato secondo i sondaggi di circa 20 punti. Si attesterebbe infatti attorno al 25% Piattaforma Civica, mentre circa la metà dei voti dovrebbe andare alla sinistra, desiderosa come detto di riscattarsi dopo la pesante sconfitta del 2015. Gli altri due raggruppamenti che prenderanno parte al voto di domenica sono la Confederazione di estrema destra e l’eterogenea Coalizione Polacca.

L’invito dei vescovi a partecipare al voto

Nel corso della 384ª plenaria, conclusasi nel pomeriggio del 9 ottobre, i vescovi polacchi in relazione alle elezioni politiche di domenica 13 ottobre, hanno voluto sottolineare “il dovere morale di partecipare alla votazione” facendo proprio il Messaggio rivolto ai cittadini polacchi qualche giorno prima dal presidente della Conferenza episcopale, monsignor Stanisław Gadecki. “Rettitudine morale, competenze nell’ambito della vita politica e civile, testimonianza di vita in famiglia”: sono le principali caratteristiche del candidato alle elezioni politiche indicate dal presidente dei vescovi polacchi nel messaggio pubblicato nei giorni scorsi in vista del voto. Pur ammettendo “la legittima diversità delle opinioni” tra cattolici, mons. Stanislaw Gadecki sottolinea che “il pluralismo non è uguale al relativismo morale”.

Fondamentale l'affluenza

"Sicuramente il PiS vincerà le elezioni, ma la grande incognita è capire se riuscirà a formare un Governo monocolore". Così Giuseppe D'Amato, giornalista esperto di Europa centro-orientale, parla ai nostri microfoni alla vigilia delle elezioni in Polonia. "Fondamentale è l'affluenza, non a caso ieri il premier è andato in provincia - aggiunge D'Amato -, puntando l'attenzione sul piano di aiuti alla popolazione, dalle pensioni minime all'aumento dei salari, che rischia di interrompersi in caso di un cambio di maggioranza". Sulla possibile rivincita della sinistra, esclusa quattro anni fa dal Parlamento, il giornalista spiega che i sondaggi la danno sopra i dieci punti percentuali. Dunque sarà "necessario contare fino all'ultimo voto per capire - conclude - la reale possibilità di una grande coalizione in grado di creare una maggioranza alternativa a quella del primo partito polacco".

Ascolta l'intervista a Giuseppe D'Amato

 

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12 ottobre 2019, 10:28