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Convegno sulla depressione nella Giornata Mondiale per la Salute mentale Convegno sulla depressione nella Giornata Mondiale per la Salute mentale 

Giornata mondiale della Salute mentale sulla prevenzione dei suicidi

Ogni anno 800mila persone in tutto il mondo muoiono per suicidio. È la seconda causa di morte tra i 12 e i 29 anni. In Italia il tasso di mortalità è poco meno di 6 per 100mila residenti, il più basso d’Europa ma non tra i più bassi al mondo

Francesca Berti – Città del Vaticano

Il tema scelto quest’anno per la Giornata mondiale della salute mentale è quello della prevenzione dei suicidi, con particolare attenzione alla situazione del disagio giovanile. L’impatto delle malattie mentali, sottolinea l’Organizzazione mondiale della sanità, è in continuo aumento e almeno una persona su quattro sviluppa un disturbo mentale nell’arco della propria vita. Tra i principali nemici della salute mentale spiccano le diverse forme depressive, che sono anche tra le principali cause all’origine dei tentativi di suicidio.

I dati

Secondo i dati dell’Oms, a livello mondiale muore per suicidio una persona ogni 40 secondi e per ogni vittima ci sono almeno altre 20 persone che tentano senza successo di suicidarsi. Si tratta di un’emergenza che coinvolge in modo particolarmente allarmante l’universo giovanile, dato che il suicidio risulta come la seconda causa di morte tra i 12 e i 29 anni (la prima sono gli incidenti stradali). Nel solo 2016 in questa fascia d’età sono state registrate più di 200mila morti per suicidio. In Italia il tasso di mortalità è il più basso della media europea che si attesta a 11 per 100mila persone, anche se non è tra i più bassi al mondo.

I segnali e le cause

Quella dei suicidi giovanili è una piaga che non deve essere sottovalutata e per questo bisogna imparare a riconoscerne i segnali. “Gli adolescenti – afferma il medico psichiatra Alessio Simonetti della comunità di cura Samadi – talvolta tendono a esprimere sentimenti di perdita di speranza: non vedono il futuro e si innervosiscono. Allo stesso tempo interviene un isolamento progressivo”. Un paradosso se pensiamo al mondo iperconnesso in cui si vive ma che di fatto dimostra la superficialità delle relazioni che si instaurano. “I giovani – continua il dottore Simonetti – sono fortemente condizionati dal giudizio altrui e sviluppano una sensibilità estrema capace di generare una disperazione tale da spingere al suicidio”. 

Ascolta l’intervista al dottor Simonetti

L’importanza di una corretta prevenzione

L’adolescenza è un momento di grande fragilità: i ragazzi sono soli e spesso non si accettano. “Se si riesce – commenta monsignor Paolo Ricciardi, vescovo delegato per la Pastorale della salute della diocesi di Roma – a dire loro che non valgono per quello che fanno o non fanno, o per quello che possiedono, ma per quello che sono, ecco che si sentono valorizzati. Otteniamo delle risposte sorprendenti. Basta stimolarli e ascoltarli”. Anche lo stare accanto ai parenti di chi ha commesso questo atto estremo può essere d’aiuto nel leggere diversamente la realtà e creare le condizioni per realizzare un efficace sistema di prevenzione.

 

Ascolta l’intervista al monsignor Ricciardi


 

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10 ottobre 2019, 07:49