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L'omaggio floreale dei tedeschi davanti al locale della sparatoria di ieri a Halle L'omaggio floreale dei tedeschi davanti al locale della sparatoria di ieri a Halle  

Antisemitismo. Noemi Di Segni: un problema dell'intera società

All’indomani dell’attentato di Halle in Germania, dove un estremista di destra ha ucciso due persone nel tentativo di assaltare la sinagoga della città, continuano ad arrivare dalla comunità internazionale messaggi di condanna dell’antisemitismo e di vicinanza agli ebrei di Germania. La riflessione della Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano 

"E' un giorno di vergogna e infamia. Dobbiamo permanentemente essere uniti contro la violenza. La storia ci ammonisce, il presente ci impegna". Ferma la posizione del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier espressa davanti alla sinagoga di Halle, oggetto dell'attacco antisemita di ieri da parte di un giovane estremista di destra che ha ucciso due persone .
Solidarietà è quanto chiede Steinmeier, mentre da tutto il mondo si susseguono messaggi di condanna di questo "vile atto di antisemitismo " e un atteggiamento di "tolleranza zero contro l'odio e la violenza" promette la cancelliera Merkel. Ieri per gli ebrei di Germania, per il popolo tedesco, per tutti coloro che credono in un'Europa di pace, speranza, convivenza tra identità e religioni diverse è stata una giornata drammatica", ha scritto in un messaggio la presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Noemi Di Segni chiede "uno scatto di consapevolezza" da parte di tutti rispetto alla "vastità del pericolo estremista".

Ascolta l'intervista a Noemi Di Segni

Normativa carente

"Fare giustizia dunque non è sufficiente", l'antisemitismo va represso "per il bene di tutti", "insieme ad ogni forma di razzismo". L'Europa unita in questo senso svolge un ruolo importante, ribadisce la Presidente. Parlando a Vatican News spiega che il tema è quello di rendersi conto che "questi comportamenti per quanto rivolti formalmente contro il mondo ebraico, sono un minaccia per tutta la società e fanno parte di un contesto più ampio." Per la Presidente Di Segni c'è un problema educativo di fondo, soprattutto legato "a giovani che non hanno idea di cosa significhino guerra e distruzione se non attraverso i loro videogiochi". Occorre interrogarsi e lavorare sull'educazione data a loro in famiglia, a scuola, nel mondo sportivo e poi - sottolinea - c'è un ambito di "strumenti normativi di cui avvalersi anche in sede giudiziaria e che sono carenti".

I giovani, l'educazione e la politica

Per fortuna ci sono "giovani stupendi che studiano, lavorano e sono impegnati socialmente e nel volontariato", ricorda la Presidente, "ma ci sono anche gruppi di giovani che danno senso alle loro esistenze solo attraverso attività nostalgiche, di avere qualcuno o qualcosa da riverire e di questo dobbiamo preoccuparci". Non sottovalutare dunque "raduni e cerimonie": ogni evento del genere è un "covo di odio che prima o poi esploderà".

Dopo la Francia, la Danimarca e il Belgio, quello di ieri è il primo attentato mortale contro la comunità ebraica di Germania. Ma i numeri mostrano sul territorio una recrudescenza antisemita  quotidiana. 24mila estremisti di destra – anche negli apparati di sicurezza tedesca - 12700 neonazisti violenti, 13.000 reati a sfondo antisemita e addirittura un incaricato del governo che in un’intervista assai discutibile dice “non posso raccomandare agli ebrei tedeschi di indossare la kippah." Di fronte a questi numeri Noemi Di Segni rilancia - anche attraverso l'osservatorio interforze OSCAR -  la necessità di segnalare ogni episodio preoccupante e poi richiama la politica, i governi e i parlamenti, perchè intraprendano azioni concrete, ad iniziare dal recepimento della definizione di antisemitismo dell' 'lleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto quale fenomeno "millenario, faticoso e strutturato, con diverse manifestazioni, su cui occorre investire in consapevolezza e responsabilità".


La Chiesa vicina alla comunità ebraica

Alla preghiera del Papa durante i lavori del Sinodo in corso in Vaticano si uniscono oggi il pensiero e la vicinanza del Patriarca di Venezia. Facendosi interprete dei sentimenti della comunità ecclesiale locale, Francesco Moraglia ha scritto un messaggio al Presidente della Comunità ebraica di Venezia, condannando "con forza il vile attentato perpetrato ieri ". Il Patriarca - è scritto nel messaggio - osserva “con crescente preoccupazione e dolore questa inaudita recrudescenza di odio” mentre esprime e conferma “sentimenti di solidarietà e fraternità, si stringe attorno alla Comunità ebraica veneziana e assicura la preghiera affinché abbiano termine tali assurde violenze".

La cronaca

Autore dell'attacco un giovane di 27 anni, un neonazista tedesco, Stephan Balliet, che in divisa militare e elmetto ha cercato di irrompere nella sinagoga di Halle durante la cerimonia cui prendevano parte 70-80 fedeli e poi ha lanciato ordigni nell'adiacente cimitero ebraico e ha sparato in strada in un vicino locale di kebab Quindi muovendosi tra i dintorni di Halle ha continuato a sparare fino all'arresto avvenuto a Videmar. Due le vittime, un uomo e una donna non di religione ebraica. Il killer ha filmato la propria azione in un video, postato su un sito di videogames, in cui lo si sente urlare che "la radice di tutti i problemi" e di tutti i mali "sono gli ebrei". 

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10 ottobre 2019, 15:17