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Bambine in un centro di accoglienza Bambine in un centro di accoglienza 

Al mondo 45 milioni di bambine non nate per aborti selettivi

Dossier “Indifesa” dell’organizzazione Terres des Homme Italia. Ogni anno, 12 milioni di ragazze sotto i 18 anni si sposano, spesso con uomini molto più grandi, e circa 2 milioni di ragazze con meno di 15 anni rimangono incinte

Alessandro Guarasci – Città del Vaticano

Le bambine nel mondo sono ancora vittime di violenza. L’ultimo dossier “Indifesa” dell’organizzazione Terres des Homme Italia afferma che sono 45 milioni le piccole non nate tra il 1970 e il 2017 a causa degli aborti selettivi. Non solo, il rapporto calcola che 68 milioni di bambine da qui al 2030 saranno sottoposte a mutilazioni genitali, 130 milioni di bambine e ragazze verranno escluse da scuola per essere sfruttate in lavori umili e poco retribuiti.

Secondo il rapporto,  nel mondo, ogni anno, 12 milioni di ragazze sotto i 18 anni si sposano, spesso con uomini molto più grandi, e circa 2 milioni di ragazze con meno di 15 anni rimangono incinte. Si tratta di adolescenti impreparate ad affrontare una gravidanza che, in un caso su due, non è cercata. Una condizione particolarmente drammatica è quella delle bambine e delle ragazze con disabilità, vittime delle violenze di genere dieci volte di più rispetto alle loro coetanee senza disabilità. Discriminate sin dalla nascita, le neonate con disabilità hanno infatti più probabilità, in alcuni Paesi, di essere uccise o di non essere mai legalmente registrate all’anagrafe, e quindi non hanno accesso alle prestazioni sanitarie, all’educazione e ai servizi sociali.

Non facile la situazione di tante bimbe anche in Italia. I minori vittime di reati sono stati 5.990 nel 2018, il 3% in più dell’anno precedente e il 43% in più rispetto al 2009, quando erano 4.178. Nel 2018 un terzo delle vittime ha subìto reati all’interno della famiglia, proprio nel contesto che più dovrebbe proteggerle Le mamme adolescenti sono state 1.390, 1.100 delle quali italiane e il resto di origine straniera. Il dato è in calo del 10% rispetto all’anno precedente.  La Lombardia la regione col maggior numero di vittime.

“È necessario un maggiore impegno anche sul fronte della cooperazione allo sviluppo - Donatella Vergari, presidente di Terre des Hommes - Molto è stato fatto sui matrimoni precoci e tanto si sta facendo contro le mutilazioni genitali. C’è ancora molto da fare e il governo italiano deve tornare a essere protagonista anche lanciando ambiziosi programmi internazionali come ad esempio quello creato da Terre des Hommes con il governo olandese: la Girls Advocacy Alliance”. Per la responsabile advocacy di Terres des Homme, Federica Giannotta, molto è stato fatto per la tutela delle bambine, ma serve un maggior impegno a livello internazionale.

Ascolta l’intervista a Federica Giannotta

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10 ottobre 2019, 12:36