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Malta, sede del vertice sull'immigrazione Malta, sede del vertice sull'immigrazione 

Migranti: i progetti per il summit di Malta

L’idea dietro i lavori del vertice ristretto che si tiene oggi a La Valletta è di presentare congiuntamente un progetto di redistribuzione delle richieste di protezione internazionale al prossimo Consiglio europeo. Intervista a Christopher Hein, docente di politiche sull’immigrazione

Federico Francesconi – Città del Vaticano

Il nodo principale del dibattito sarà probabilmente la gestione dei migranti economici, circa l’85% di quelli che affrontano la traversata dalle coste del nord-Africa. Limitare la redistribuzione sotto gestione dell’unione ai soli migranti che possano richiedere lo status di rifugiato, sarebbe poco risolutivo secondo i governi di Italia e Malta, i più colpiti dall’onere dell’accoglienza in questo momento. Un'altra richiesta fondamentale dei Paesi che si affacciano sul sud del Mediterraneo riguarda il limite di quattro settimane per la gestione della prima accoglienza, grazie alla quale gran parte della responsabilità dei rimpatri si sposterebbe sulle spalle dell’unione. Più difficile sarà invece per l’Italia, la cosiddetta rotazione dei porti di sbarco tra i Paesi costieri, infatti in questo momento Paesi come la Spagna e la Grecia accolgono già un numero di migranti fino a tre volte maggiore rispetto all’Italia.

L’aumento degli sbarchi di questo mese

A dispetto delle aperture politiche e diplomatiche, nell’ultimo mese gli sbarchi in Italia sono aumentati significativamente, specialmente a Lampedusa, dove la settimana scorsa, l’hotspot dell’isola ha superato del doppio la sua capienza limite di novanta persone. I motivi dell’aumento non sono perfettamente chiari; in parte è stato registrato anche negli scorsi anni un aumento degli arrivi nel mese di settembre, a causa delle condizioni meteo favorevoli, mentre un’altra interpretazione secondo gli osservatori, potrebbe riguardare l’incremento dell’utilizzo da parte dei trafficanti libici delle rotte dei cosiddetti sbarchi fantasma, effettuati con piccole e pericolanti imbarcazioni che sfuggono facilmente al controllo della Marina e della Guardia Costiera.

Il cambio di direzione dell’Europa

Nonostante il cambio di direzione che l’Europa sembra apprestarsi a prendere sul tema della migrazione, per il momento solo un pool di stati “volenterosi” si è già detto disposto a riforme concrete. “Mi sembra significativo che sia un gruppo di Paesi ristretto a riunirsi oggi a Malta. Non si può più attendere paesi come l’Ungeria e la Polonia che non hanno alcuna intenzione di firmare un accordo.” Lo ha spiegato ai microfoni di Radio Vaticana Christopher Hein, docente di politiche sull’immigrazione e asilo all’università Luiss.

Ascolta l’intervista a Christopher Hein

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23 settembre 2019, 16:02