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Leonardo da Vinci: spirito geniale attraverso le barriere del tempo

La genialità di Leonardo da Vinci non è racchiusa solo nella bellezza eterna dei suoi dipinti, ma si esprime attraverso tutta la sua vita che ha rivoluzionato il modo di concepire l’arte e la scienza del Rinascimento in Italia e non solo

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Parlare di Leonardo da Vinci attraverso la visione geniale del mondo, dove la ricerca scientifica si fondeva con la sua visione del divino e della vita spirituale, per poi essere trasmessa attraverso quelle opere dalla bellezza infinita che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Hanno voluto raccontare questo i relatori dell’incontro “500 Leonardo infinito”, promosso da Progetto Editoriale, con il patrocinio dei Comuni di Livorno e Cecina, che si è tenuto al Castello di Sonnino a Livorno, in occasione della ricorrenza del Cinquecentenario della scomparsa del Maestro Vinciano.

Lo studio delle città e delle acque

“Ci riferiamo a Leonardo come genio – ha spiegato Giosuè Allegrini capo ufficio Storico della Marina Militare Italiana – perché era un grande studioso con una curiosità scientifica immensa, che lo portava ad approfondire le scoperte fatte fino a quel momento e a crearne altre nuove. Tra i suoi studi quello delle forme di canalizzazione delle acque, fino ad immaginare per la città di Milano un sistema tale che avrebbe potuto renderla uno dei porti fluviali più importanti in Europa.”

Anche Livorno fu tra i suoi obiettivi, anche se non esistono prove storiche di una sua visita alla città “Probabilmente – ha continuato Allegrini – il suo interesse per questa terra nacque dalla vicinanza a Pisa, che lui invece conosceva bene. Probabilmente disegnò tre zone: il Porto, la Torre e il Faro, che furono realizzati con tutte le innovazioni tecniche ed ingegneristiche previste dall’artista”.

Leonardo e Michelangelo: due rivoluzionari a confronto

Il fascino quasi misterioso emanato dalla figura di Leonardo ha continuato ad ammaliare nel corso degli anni, come le sue opere spesso contese tra le varie città dove il Genio soggiornò nella sua vita. Come il celebre dipinto della Gioconda, che incantò Napoleone Bonaparte così tanto da volerla nella sua camera da letto, non permettendo a nessuno altro di vederla.

“La differenza tra due grandi geni dell’arte come Leonardo e Michelangelo – ha sottolineato lo storico dell’arte Philippe Daverio - va ricondotta alla differente concezione della fede. Michelangelo aveva un credo profondamente vissuto, in cui le cose esistevano ancora prima di prendere forma, tanto che ad un certo punto della sua vita si avvicinò all’ordine dei riformati. Mentre Leonardo è più scientifico, in lui c’è una ricerca della concretezza, nonostante nella sua vita vi fu sempre un legame intenso con il pensiero di san Tommaso D’Aquino e una stretta vicinanza all’Ordine Domenicano”

Philippe Daverio storico dell'arte

Immaginare Leonardo

Nell’ambito dell’incontro è stata inaugurata anche la mostra “Immaginare Leonardo”, in cui 30 artisti contemporanei hanno omaggiato il Genio attraverso una rilettura delle sue opere più celebri. “Questi artisti – ha spiegato la curatrice Tiziana Todi – hanno voluto raccontare con la loro arte, cosa Leonardo abbia lasciato in ognuno; attraverso la rivisitazione dell’opera si sentono più vicini al loro pensiero. Sarà una mostra itinerante e dopo Livorno ad ottobre le opere arriveranno a Roma in via Margutta”

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24 settembre 2019, 07:00