Bahamas: oltre 40 le vittime dell'uragano Dorian, si cercano i dispersi

Trenta le vittime, finora accertate, dell'uragano Dorian che nei giorni scorsi si è abbattuto sulle isole Bahamas con una forza devastante. Migliaia ancora i dispersi, mentre alle comunità colpite arrivano i soccorsi per le prime necessità. La preghiera del Papa e la solidarietà della Chiesa statunitense

Adriana Masotti - Città del Vaticano

E’ salito il bilancio delle vittime dell’uragano Dorian che, lo scorso primo settembre, ha colpito le isole Bahamas. Secondo i dati ufficiali forniti dalle autorità locali i morti sono 30, ma si teme che il numero possa crescere ancora di molto. Si parla infatti di migliaia di dispersi, tanto che secondo il ministro della Sanità del Paese, Duane Sands - come riporta questa mattina la Cnn -, il bilancio finale sarà “sconcertante”. Da parte sua la Croce Rossa Internazionale ha detto di temere che il 45% delle case sulle isole più colpite di Grand Bahama e Abacos - vale a dire circa 13.000 immobili - siano state gravemente danneggiate o distrutte.

Le prime risposte alle necessità della gente

L’uragano che ha investito le Bahamas con forza 5, ora è retrocesso alla categoria 2. Mentre tantissimi residenti stanno usando i social per cercare di rintracciare amici e familiari, sulle isole sono arrivate le squadre di soccorso della Guardia costiera Usa e della Royal Navy britannica. Circa 70mila le persone che hanno bisogno "di un aiuto immediato", ha detto il capo degli affari umanitari dell'Onu, Mark Lowcock, spiegando che "i primi passi che le Nazioni Unite affronteranno sarà fornire assistenza salvavita urgente, cibo, acqua potabile, medicine e rifugi". Preoccupazione in particolare per i più piccoli è stata espressa nei giorni scorsi dall’Unicef che parla di circa 17.000 bambini colpiti con le loro famiglie da Dorian. “All’indomani del più potente uragano della storia delle Bahamas – ha riferito l’Agenzia per l’infanzia dell’ONU -, abbiamo inviato una squadra per valutare rapidamente le necessità umanitarie. Sulla base dei risultati, siamo pronti a collaborare per fornire aiuti umanitari ai bambini e alle famiglie colpite, con particolare attenzione all’acqua e ai servizi igienico-sanitari”.

L'azione della Chiesa locale

Monsignor Patrick Christopher Pinder, arcivescovo di Nassau, l’unica diocesi delle Isole Bahamas dove i cattolici sono circa il 14% della popolazione, contattato dall’Agenzia Sir ha riferito che la Chiesa locale è impegnata a reperire aiuti umanitari da spedire alle comunità colpite e ha affermato: “Abbiamo un compito enorme davanti a noi e avremo bisogno di molto aiuto e di molte risorse”. Il bisogno immediato è quello di acqua, cibo, kit per l’igiene, prodotti per l’infanzia. Poi, ha concluso, “bisognerà ricostruire le strutture danneggiate”.  

La preghiera di Papa Francesco

Dell’uragano Dorian ha parlato Papa Francesco, mercoledì scorso, dialogando con i giornalisti sull’aereo, alla partenza per il Mozambico. Sono “povera gente – aveva detto – che da un giorno all’altro, perde la casa, perde tutto, anche la vita”, invitando tutti a una preghiera personale per le vittime.

La mobilitazione della Chiesa degli Usa

Un invito a pregare per la comunità delle Bahamas è stato rivolto anche dal presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, cardinale Daniel DiNardo, che ha lanciato una raccolta fondi. In un nota del 4 settembre scorso, il porporato dichiara: "Mentre continuiamo a vigilare sugli effetti dell'uragano Dorian in avvicinamento alle coste degli Stati Uniti, siamo estremamente attenti alla necessità della comunità delle Bahamas così devastata da questa catastrofica tempesta. Preghiamo per tutti gli colpiti e invitiamo i cattolici e tutte le persone di buona volontà a inviare donazioni" alle strutture caritative della Chiesa statunitense.

ULTIMO AGGIORNAMENTO: 8 SETTEMBRE

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06 settembre 2019, 12:43