Cerca

2019.08.08 I ragazzi del Campo Smom.jpg

In Germania il campo estivo internazionale dello Smom

E’ in corso l’International Summer Camp del Sovrano Ordine di Malta, campo estivo con cadenza annuale che si prefigge di “aiutare i giovani disabili, forgiare un sentimento di comunità, promuovere gli scambi culturali e aiutare gli ospiti a superare l barriere personali, fisiche e mentali”

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Si saluteranno sabato congedandosi da Ettal, comune bavarese, gli oltre 400 ragazzi e ragazze, tra ospiti, aiutanti e personale, che stanno prendendo parte in questi giorni all’International Summer Camp dell’Ordine di Malta in Germania. Si ritroveranno l’anno prossimo nei pressi di Roma.

Il campo aiuta l’inclusione, ma anche a capire i disabili

Si tratta del più grande campo vacanze internazionale per persone con disabilità, un appuntamento che ogni anno si svolge in un diverso Paese, così come da diversi Paesi arrivano gli ospiti, i partecipanti internazionali disabili, accompagnati dai ragazzi della “Gioventù” dell’Ordine, che aiutano gli ospiti durante la settimana nelle loro necessità, dal mangiare, al supporto nell’igiene personale, all’accompagnamento, garantendone il benessere fisico e mentale. Gli aiutanti sono parte importante per la riuscita dell’obiettivo del campo: l’incontro alla pari con persone con disabilità, la loro inclusione, ma anche la riduzione delle inibizioni verso le persone con disabilità.

Si torna a casa con ricordi, esperienze e forti amicizie

E’ un’esperienza fantastica: racconta a Radio Vaticana Italia Gianluca, 33 anni, di Brescia, alla sua prima esperienza in un campo internazionale, ma con alle spalle partecipazioni a quelli italiani. “C’è un bellissimo clima – aggiunge – e una grande attenzione allo spirito, alla dimensione umana dei rapporti”. Le disabilità degli ospiti, di età compresa tra i 18 e i 35 anni circa, sono di vario tipo, si va dalla sindrome di Down o di Williams fino a quelle che costringono alla carrozzina, ad avere assistenza molto più impegnativa: spiega Sofia, 22 anni di Roma, cinque anni di esperienza alle spalle. “Le attività sono diverse, si va da quelle di integrazione, per conoscersi, a giochi, laboratori, escursioni. E’ stata una sorpresa – continua Sofia – scoprire come parlare o giocare in un semplice campo estivo sia per loro un' esperienza attesa tutto l’anno. La loro energia ti coinvolge, e speri di partecipare di nuovo per rivedere le persone e conoscerne di nuove”. “Questa esperienza  - è la conclusione di Gianluca – li aiuta a sentirsi inclusi al 100% in un contesto normale, cosa che per loro spesso non è così scontata. Si vede la gioia nei loro occhi, è una sensazione stupenda, e poi sai che torneranno a casa con esperienze, ricordi, racconti e anche forti amicizie”. 

Ascolta l'intervista a Sofia e Gianluca

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

08 agosto 2019, 15:56