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Operazioni di soccorso di migranti nel mar Mediterraneo Operazioni di soccorso di migranti nel mar Mediterraneo 

Lojudice: decreto sicurezza bis come omissione di soccorso

All’indomani dell’approvazione in Senato del decreto sicurezza bis, sul quale il governo ha posto la fiducia, si susseguono i commenti. Nostra intervista col vescovo di Siena, monsignor Paolo Lojudice, segretario della Commissione Cei per le migrazioni

Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Più poteri al Viminale in materia di ingresso delle navi in acque territoriali, multe onerose fino ad un milione di euro per chi entra se non autorizzato, confisca della nave e arresto del comandante, fondi per il contrasto all’immigrazione clandestina e inasprimento delle norme riguardo l’ordine pubblico in caso di manifestazioni. Sono alcuni dei punti principali del decreto sicurezza bis passato ieri in Senato grazie al voto di fiducia del governo.

Mons. Lo Judice: serve un’accoglienza vera e intelligente

Tante le reazioni al decreto. A Vatican News l’opinione di monsignor Paolo Lojudice, segretario della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei, arcivescovo di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino:

Ascolta l'intervista a mons. Paolo Lojudice

R. – Quello che abbiamo di fronte ha solo il sapore di una propaganda. Questo per me il problema. Ma non è di adesso: purtroppo non mi stupisce il decreto bis; è un po’ tutta l’impostazione che si è data all’analisi di questi problemi, un’onda da cavalcare, e che si sta cavalcando molto bene, e non da adesso. Poi ce ne accorgeremo se ci rifletteremo; altrimenti ci chiuderemo in un egoismo totale, in cui ognuno continua a farsi gli affari suoi. Tutto questo è ben contrario ai valori, ai principi e ai dettami evangelici, a cui noi cristiani, io credo, dovremmo un po’ rifarci.

Sono 18 gli articoli del decreto, 5 dei quali dedicati al soccorso in mare. Il ministro dell’Interno può limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale per ragioni di ordine e sicurezza, ovvero quando è stato compiuto il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. C’è anche poi il pagamento di pesanti sanzioni, anche l’arresto del comandante, la confisca della nave. Ma qual è il rischio che può sorgere? C’è una sorta di conflittualità tra l’obbligo di soccorso in mare e queste norme?

R. – Sì, è talmente ovvio che mi sembra di commentare qualcosa che è alla luce del sole. Solo che in questo momento fa un po’ comodo che si superi anche la logica più elementare … una sorta di omissione di soccorso. Questo poi si tradurrà anche nell’eventualità che, se incontri una persona investita per strada, poi dipenderà da che razza appartiene l’essere o meno obbligati a soccorrerla. Alla fine, il paradosso porta poi a delle assurdità, arriveremo a questo livello. Certo, che tutto questo andava pensato in altro modo, sono alcuni anni che lo dico. Tutto il “problema” dell’immigrazione in certi momenti più corposa e in altri meno: insomma, questo movimento che viene dal Sud è ovvio che va pensato e strutturato, perché abbiamo visto che anche gli eccessi opposti non favoriscono nulla, e probabilmente quella situazione di oggi – io ne sono convinto – è il frutto di una cattiva gestione del flusso migratorio fatta anche negli anni passati. Io direi semplicemente di rileggerci un po’ il Vangelo, e di chiederci come possiamo fare una vera ed intelligente accoglienza, come spesso ha detto il Papa. Anche per distinguere i vari momenti di una situazione del genere: il momento dell’emergenza, il momento dell’accoglienza, il momento del percorso di integrazione, possibilmente non traducendolo solo in termini economici facendo passare l’idea che si aumentano le tasse “per colpa degli immigrati”.

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06 agosto 2019, 16:29