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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte

Crisi di governo, il premier Conte: l’azione di governo si arresta qui

Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, intervenendo al Senato, ha annunciato la fine dell'esperienza di governo e l’intenzione di recarsi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per rassegnare le proprie dimissioni

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Nelle sue comunicazioni al Senato sulla crisi di governo, il premier Conte ha ricordato la decisione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, di togliere, lo scorso 8 agosto, la fiducia al governo. “Il leader della Lega - ha detto il presidente del Consiglio - è venuto meno al contratto di governo che lui stesso aveva sottoscritto”.

Da Salvini un gesto di grave imprudenza istituzionale

Si è trattato di “un gesto particolarmente grave” perché ha interrotto l’azione governativa che “in un anno ha realizzato molti risultati”. “Un gesto di grave imprudenza istituzionale nei confronti del Parlamento” che può far precipitare il Paese “in una fase di incertezza politica e debolezza finanziaria”. “È stata irresponsabile la decisione di innescare una crisi di governo”. “Il ministro dell’Interno - ha sottolineato il premier Conte - ha mostrato di inseguire interessi personali e di partito”.

Non si accostino slogan politici a simboli religiosi

Rivolgendosi al ministero dell’Interno, il presidente del Consiglio ha poi affermato: “Chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare di accostare agli slogan politici i simboli religiosi. Sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e di oscurare il principio di laicità alla base dello Stato moderno”.

La replica del ministro Salvini

Subito dopo il discorso del premier Conte, ha preso la parola il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Rifarei tutto quello che ho fatto - ha affermato il leader della Lega - perché sono un uomo libero e non ho paura del giudizio dei cittadini”. “Se questo governo si è interrotto - ha spiegato Salvini - è perché da mesi c’erano in Consiglio dei ministri e in Parlamento dei Signor No che bloccavano tutto”. Rispondendo alle parole del premier Conte sull’uso di simboli religiosi, il leader della Lega ha affermato: "Ho chiesto la protezione del cuore immacolato di Maria non per me ma per gli italiani". “La via maestra - ha affermato infine Salvini riferendosi alla situazione del Paese - è quella delle elezioni”. 

L'intervento del senatore Renzi

Dopo gli interventi del premier Conte e del ministro Salvini è intervenuto il senatore del Pd Matteo Renzi che ha accusato il governo di aver "creato un clima di odio". Poi ha affrontato il tema delle migrazioni e ha citato il Vangelo secondo Matteo. “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, ero forestiero e mi avete accolto”. Matteo Renzi ha infine precisato che se si dovesse formare un governo composto da Pd e Movimento 5 stelle, non ne farà parte.

Il premier al Quirinale

Il dibattito al Senato è poi proseguito con altri interventi. Quella odierna è una giornata cruciale. L’intervento del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte è stato il primo atto che di fatto “parlamentarizza” la crisi. Dopo l’annuncio delle dimissioni da parte di Conte, il prossimo cruciale passaggio è la salita del premier al Colle del Quirinale per rimettere il mandato nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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20 agosto 2019, 16:20