Il degrado del suolo è strettamente connesso ai cambiamenti climatici Il degrado del suolo è strettamente connesso ai cambiamenti climatici 

Cambiamenti climatici e degrado del suolo: la sfida è per tutti

Grande attesa a Ginevra per la pubblicazione del nuovo rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc), che aggiornerà le linee guida per ridurre inquinamento dell’aria, innalzamento della temperatura e degrado del suolo. Allarme degli ambientalisti: servono azioni immediate

Roberta Gisotti – Città del Vaticano

E' riunito in questi giorni a Ginevra, dal 2 al 6 agosto, il massimo foro scientifico in tema di surriscaldamento del pianeta. Creato nel 1988, il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) vede al lavoro scienziati ed esperti sotto l’egida di due grandi agenzie delle Nazioni Unite, l’Organizzazione mondiale metereologica (Omm) e il Programma dell’Onu per l’Ambiente (Unep). All’esame della 50esima sessione dell’Ipcc è lo speciale rapporto su “Cambiamenti climatici e suolo”, che aggiorna i dati sull’innalzamento delle temperature, in relazione con i fenomeni della desertificazione e del degrado dei territori e i flussi di gas serra immessi negli ecosistemi terrestri.

Nuove linee guida per un approccio integrato

Il rapporto, cui hanno lavorato dal 2016 oltre 100 scienziati di diverse discipline, di 52 Paesi, sarà pubblicato e presentato alla stampa giovedì 8 agosto. Prima di allora – avverte una nota dell’Ipcc, dopo l’uscita di alcune anticipazioni - non è possibile commentarlo perché il testo potrà subire variazioni, anche rilevanti, a seguito del dibattito in corso a Ginevra. Il lavoro dell’Ippc è infatti rivolto a supportare i governi del 195 Paesi membri perché possano adottare politiche climatiche adeguate e i suoi studi sono alla base dei trattati internazionali raggiunti negli anni scorsi, fino all’Accordo di Parigi del 2015, che ha sancito l’impegno degli Stati firmatari di contenere la crescita della temperatura globale sotto 1,5 gradi centigradi. Se questo resta l’obiettivo primario nell’agenda per la conservazione del pianeta, gli scienziati dell’Ipcc sostengono ora l’urgenza di declinare questo imperativo con la gestione sostenibile dei territori e la sicurezza alimentare.

Agricoltura, silvicoltura, povertà, migrazioni

Il nuovo rapporto pone in evidenza come la sfida dei cambiamenti climatici richieda ormai misure drastiche da adottare non solo in settori come energia, industria e trasporti ma debba coinvolgere anche l’agricoltura e l’uso sostenibile dei suoli, oltre che la silvicoltura per frenare la deforestazione e il degrado dei terreni boschivi, rimettendo infine in gioco anche gli stili alimentari delle popolazioni. Gli studiosi chiedono un approccio integrato alle problematiche ambientali, affrontando anche i temi collegati della povertà e delle migrazioni.

Ambientalisti: bisogna cambiare i sistemi alimentari

Presenti ai lavori di Ginevra anche osservatori di organismi non governativi impegnati in campo ambientale, tra cui il Wwf che in una nota sollecita i governi “a riconoscere con urgenza che senza una radicale trasformazione dei nostri sistemi alimentari e di utilizzo del suolo non saremo in grado di prevenire la crisi climatica”, visto che ad oggi “l’agricoltura la silvicoltura e altri usi del suolo contribuiscono a circa un quarto delle emissioni globali di gas a effetto serra”. Ricorda il Wwf che meno del 25 per cento della superficie delle terre emerse del Pianeta – si stima - siano riuscite a mantenersi in una situazione naturale, per il resto sono state significativamente trasformate dall’intervento umano, che ha impattato anche in oltre il 60 per cento delle aree oceaniche ed ha distrutto l'85 per cento delle zone umide. Nei prossimi 30 anni, ammonisce l'organizzazione ambientalista, si prevede che "almeno 4 miliardi di persone vivranno in zone aride e i problemi del continuo degrado del suolo, con la perdita di biodiversità e gli effetti dei cambiamenti climatici, forzeranno a migrare fino ai 700 milioni di esseri umani".

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

05 agosto 2019, 14:07