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Commozione per la morte di Luciano De Crescenzo, l’ingegnere filosofo

Lo scrittore, regista, attore e autore si è spento oggi a Roma. Artista poliedrico, legato profondamente alle sue origini napoletane, il prossimo 18 agosto avrebbe compiuto 91 anni. Lutto cittadino a Napoli per i funerali. Domani la camera ardente al Campidoglio

Barbara Castelli – Città del Vaticano

“Non sono un credente, ma uno sperante”. Una definizione e una battuta che sintetizza l’animo positivo, a tratti scanzonato, di Luciano De Crescenzo, morto oggi al Policlinico Universitario Agostino Gemelli, dove era ricoverato da diversi giorni. L’artista soffriva da tempo di una malattia neurologica degenerativa. Fatale gli è stata una polmonite. Con leggerezza e ironia ha reso comprensibile e vicina la filosofia greca, pubblicando, tra le altre cose, una cinquantina di libri, con traduzioni in 19 lingue in 25 Paesi. Diciotto milioni le copie vendute.

Napoli nel cuore

Nato a Napoli nel 1928, nel quartiere San Ferdinando, figlio di un fabbricante e negoziante di pellami, Luciano De Crescenzo frequenta le scuole elementari insieme con Carlo Pedersoli, che diventerà poi il popolare attore Bud Spencer. Si laurea in Ingegneria con il massimo dei voti all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, allievo del matematico Renato Caccioppoli. Pioniere dell’ingegneria informatica, lavora per 20 anni presso l’Ibm, prima di lasciare per dedicarsi alla scrittura. Nel 1977 pubblica il suo primo libro, “Così parlò Bellavista”, edito da Mondadori, il cui enorme successo gli apre le porte del mondo televisivo, nel quale debutta partecipando ad alcuni spettacoli di varietà insieme con Renzo Arbore. Indimenticabile anche il modo in cui ha raccontato la sua Napoli nei film “Così Parlò Bellavista”, “Il mistero di Bellavista”, “32 dicembre”. “Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell’animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, siano esse napoletane o no – scriveva – a volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l'ultima speranza che resta alla razza umana”.

“Il dubbio è apertura. E l’apertura è tolleranza. (Luciano De Crescenzo)”

Il dolore per la perdita del “professor Bellavista”

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali di Luciano De Crescenzo, disponendo che sugli edifici pubblici le bandiere siano poste a mezz’asta. “Lo ricorderemo tutti con immenso affetto e gratitudine”, scrive il primo cittadino, “persona di estrema intelligenza, enorme cultura”, che “ha saputo interpretare al meglio l’anima del popolo napoletano”. Domani, tra le ore 10:00 e le 20:00, sarà allestita nella Sala della Protomoteca in Campidoglio la camera ardente. Tanta la commozione e il dolore tra gli amici di sempre. Luciano rappresentava “la napoletanità della cultura”: ricorda all’agenzia Ansa Renzo Arbore. “Oggi si è spento un faro – gli fa eco Marisa Laurito – tutti dobbiamo essergli grati, per l’allegria, l’intelligenza vitale, esagerata, la capacità di insegnare a tutti la filosofia”. All’Adnkronos Lina Wertmüller affida il suo dispiacere: “Se ne è andato un grande amico, un uomo geniale. Sentiremo molto la sua mancanza”. “Era il perfetto erede dell’illuminismo napoletano – rimarca Piero Angela – una persona di grande umorismo e tolleranza, di fine educazione e insieme capace di battute sempre folgoranti e divertenti”.

“Siamo angeli con un’ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati. (Luciano De Crescenzo)”

Ultimo aggiornamento ore 20:19

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18 luglio 2019, 18:57