Allarme per l'epidemia di Ebola a Goma nella Repubblica Democratica del Congo Allarme per l'epidemia di Ebola a Goma nella Repubblica Democratica del Congo  

Ebola: l’epidemia in Africa rischia di espandersi

L’epidemia di Ebola rischia di propagarsi dalla Repubblica Democratica del Congo al vicino Sud Sudan. Da un anno l’epidemia di Ebola è costata la vita a più di 1700 persone in Congo. Nel nord Kivu, la regione più colpita, sta operando Avsi, con programmi di prevenzione da una malattia che spesso non lascia scampo

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

La nuova epidemia di Ebola, che ha colpito soprattutto la regione del nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo, rischia di andare fuori controllo. Alcuni casi si segnalano fuori confine, in Uganda, e c’è la preoccupazione che il morbo possa contagiare il vicino Sud Sudan. Dall’agosto 2018 in Congo, secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha alzato il livello della minaccia catalogandola come “emergenza internazionale di salute pubblica”, sono stati registrati 2.600 casi di persone colpite dal morbo e 1.700 vittime. Inoltre, la regione colpita è da anni zona di guerra, dove grande povertà e scetticismo della popolazione rendono difficile l’applicazione di strategie sanitarie per fronteggiare l’epidemia.

La mobilitazione internazionale

In nord Kivu operano decine di Ong in supporto della popolazione civile. Alcune sono impegnate direttamente nel settore medico, altre, come l’Avsi, nell’educazione e nella prevenzione. Nicolò Carcano, proprio dell’Avsi, che da diversi mesi si trova a Goma, capoluogo del nord Kivu, spiega che Ebola si propaga molto facilmente. Basta una stretta di mano per essere colpiti dalla malattia. Proprio per questo è molto difficile educare la popolazione alla prevenzione, che, spesso, va contro le tradizioni e la cultura locale. Ad esempio, il corpo senza vita di una persona che muore di Ebola è fonte di altissimo contagio. Per questo le disposizioni dell’Oms suggeriscono di cremare il cadavere, ma questo contrasta con gli usi locali. E’ poi opportuno limitare al massimo i contatti umani, lavandosi spesso le mani con acqua al cloro, modo semplice ed efficace per bloccare la diffusione della malattia, e misurare la temperatura corporea.

La scienza al lavoro per trovare la cura

Nonostante le mille difficoltà, gli scienziati sono al lavoro per trovare al più presto una cura contro Ebola. Dopo la prima emergenza del 2014, ora gli scienziati in Congo hanno arruolato oltre 500 partecipanti in uno studio senza precedenti che sta testando quattro diversi farmaci sperimentali. Sono state vaccinate 170 mila persone e raccolti da malati oltre 270 campioni di Ebola, utili per la messa a punto della terapia. Insomma una sfida importante per vincere la quale la comunità internazionale non sta lesinando energie.

Ascolta l’intervista a Nicolò Carcano

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30 luglio 2019, 15:28