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Maturità 2019: don Lorenzo Milani in seconda prova

È stato scelto un brano tratto da “Lettera a una professoressa” per la seconda prova degli esami di maturità dei licei di scienze umane di tutta Italia. Il testo è stato scritto nel 1967 da alcuni ragazzi della scuola di Barbiana, sotto la supervisione di don Milani

Eugenio Serra e Matteo Petri – Città del Vaticano

La necessità di ripensare la scuola, di modernizzare le modalità d’insegnamento e di rimettere al centro i giovani. Da queste esigenze nasce “Lettera a una professoressa” di don Lorenzo Milani. A 52 anni di distanza risulta ancora attuale la tematica al centro del libro. Infatti è stato scelto quest’anno dal Ministero dell’Istruzione come seconda prova per i licei di scienze umane.

Metodo educativo di don Milani

“Lettera a una professoressa arriva alla fine della vita e del percorso spirituale e esistenziale di don Lorenzo Milani. Lettera nella quale diventa più aspra la protesta nei confronti del sistema scolastico classista”, spiega a Vatican News Alberto Melloni, ordinario di storia del cristianesimo dell'Università di Modena-Reggio Emilia, che nel 2017 ha curato: “Tutte le opere”, l’opera omnia di don Milani edita dai Meridiani Mondadori. In questo testo il suo metodo educativo innovativo, per molti, raggiunge la sua compiutezza.

Ascolta l'intervista integrale a Alberto Melloni

L’eredità di don Milani

“Quello che ai giovani deve restare del pensiero di don Milani - spiega lo storico - è l’idea che la scuola deve essere un’opportunità per esprimersi e per formarsi. E in questo il magistero di don Milani, sia per la Chiesa che per la società civile, rimane luminoso e illuminante”.

Papa Francesco e don Milani

“Quando abbiamo scritto l’opera omnia - conclude Melloni - Papa Francesco ci ha dato una sua recensione di don Milani. Credo che sia stata la prima volta che il Pontefice abbia fatto una recensione ad un libro. Il Papa diceva una cosa importante: la scuola non è fatta per imparare, ma per imparare a imparare”.

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20 giugno 2019, 17:10