2019.06.21 Premio Moige 2019.06.21 Premio Moige 

Il Moige premia la tv di qualità e lancia la guida per famiglie

Oggi alla Camera dei Deputati la XII edizione del Premio Moige "Tv family friendly". 28 i prodotti premiati, tra fiction, programmi di informazione e per bambini. Presentata anche una guida critica sulla tv per aiutare i genitori nelle scelte

Marco Guerra – Città del Vaticano

300 prodotti televisivi e web recensiti; 210 i programmi di qualità e con contenuti validi da vedere con tutta la famiglia, 42 quelli che hanno raggiunto la sufficienza, 48 i bocciati. Sono i risultati del lavoro svolto nella cornice della XII edizione del Premio Moige tv family friendly, “Un anno di zapping… e di like 2018/2019”.

Premiati 28 programmi tv

L’assegnazione dei 28 “Premi Moige” a programmi tv, spot e canali Youtube di qualità, si è svolta oggi presso la Sala Regina della Camera dei Deputati alla presenza di numerose autorità, direttori di rete, autori, presentatori e professionisti della tv italiana e della comunicazione.

Presentata la guida tv per le famiglie

Per l’occasione è stata presentata anche la nuova edizione della Guida “Un anno di zapping”, curata dall’Osservatorio Media del Moige - Movimento Italiano Genitori. Una guida critica sulla tv che, giunta alla dodicesima edizione si prefigge di essere strumento utile per le famiglie per una scelta consapevole che tenga conto di maturità, sensibilità, età e gusti dei loro figli. “Un volume che mira ad evidenziare non solo il brutto della televisione italiana con programmi diseducativi e trash – si legge in una nota del Moige -, ma l’esistenza di una tv di qualità, capace di stimolare una visione critica, di intrattenere e divertire in maniera semplice e pulita”.

Offerta più vasta con il web

Nella stagione 2018/2019 il Moige ha verificato “la presenza di un’offerta sempre più diversificata di contenuti mediatici che vanno dalla più tradizionale tv generalista alle più innovative piattaforme web”. Rispetto ai contenuti, il Movimento italiano genitori conferma invece una deriva sempre più trash dei soliti programmi ai quali si affianca, una programmazione di qualità nella forma e nei contenuti con importanti punte di eccellenza tra fiction, programmi di intrattenimento e per bambini, canali youtube e spot.

Premi divisi per categorie

I premi sono stati suddivisi secondo le categorie più diffuse sul piccolo schermo. E così nella sezione “Intrattenimento, cultura e informazione” primeggia “Generazione Giovani” (Rai 2), per aver reso protagonisti i giovani, stimolando la libera espressione delle loro opinioni in un confronto costruttivo e nel rispetto delle posizioni altrui; “I dieci comandamenti” (Rai 3) per non aver mai smesso di cercare la speranza  nei luoghi più dimenticati, dove vivono gli ultimi, persone ai margini della società, spesso invisibili ma pieni di vita e di insegnamenti da darci; “Non ho l'età” (Rai 3) che ha raccontato l’amore sbocciato nella terza età e “Siti italiani del Patrimonio Mondiale Unesco” (Rai Storia - Rai 3) che ha ricordato agli italiani la ricchezza culturale e artistica e la bellezza di questo meraviglioso Paese di cui si deve essere orgogliosi abitanti.

Le fiction di qualità

Nella sezione Fiction, serie tv e docu-fiction, si sono aggiudicati il premio “Tutto può succedere - Terza stagione” (Rai 1) per aver saputo raccontare la grandezza della vita quotidiana di tante famiglie che in essa si possono rispecchiare, e “Figli del destino” per aver ricostruito gli avvenimenti storici con uno straordinario lavoro sugli archivi senza trascurare il lato umano fatto di piccoli episodi e di intimi ricordi di quattro bambini.

La tv per bambini e ragazzi

Nella categoria tv per bambini e ragazzi premiato il programma “La stella di Andra e Tati” Su Rai Gulp - Rai 3 che sensibilizza i bambini e gli adolescenti agli orrori perpetrati nei campi di concentramento, evitando immagini violente per far posto a elementi evocativi e simbolici; su Rai YoYo premio a “44 Gatti” un'innovativa serie musicale-educativa che insegna a superare le difficoltà attraverso l’amicizia e mostrando che, nella semplicità di una casetta e di un giardino, si può essere più felici di quanti vivono nella solitudine di lussuose ville.

Gli spot e i canali youtube

Sotto la lente di ingrandimento anche gli spot. Premiati:  “FinecoBank - The Human Factor” per aver ricordato che “La tecnologia serve davvero quando serve il nostro lato più umano”; “Enel Energia - Notte e festivi” per aver presentato il “valore famiglia” come il motore. E fra i canali youtube il riconoscimento va a “Lorenzo Baglioni” per aver trattato e combattuto fenomeni disfunzionali, come il bullismo e la discriminazione, promosso l’impegno nel sociale e aver realizzato video su cultura e materie scolastiche.

I programmi “trash”

Infine è stato assegnato anche quest’anno il “bidoncino del trash” a 20 fra programmi e spot che propongono modelli diseducativi, che si nutrono del gossip e dello scandalo. Tra questi: “Grande fratello Vip” (Canale 5), “Uomini e donne” (Canale 5), “Live non è la Durso” (Canale 5),  “Donne Mortali” (Canale Nove); “Alla lavagna!” (Rai 3).

La vicepresidente Scala: seguito criterio family friendly

Per capire quali criteri hanno guidato la stesura della Guida “Un anno di zapping” e l’assegnazione dei premi, Vatican News ha intervistato la vicepresidente del Movimento italiano genitori e responsabile dell’Osservatorio media dell’Moige, Elisabetta Scala:

Ascolta l'intervista alla vicepresidente del Moige Elisabetta Scala

R. – Innanzi tutto diciamo che il nostro criterio è quello family friendly, quindi la visione televisiva sotto l’ottica famiglia. Famiglia da un lato che guarda casa e quindi anche con figli i minori, per cui l’ottica di chi vede quali sono i contenuti – positivi o negativi – per una visione famigliare, specialmente se possono essere educativi oppure dannosi per un pubblico di minori. D’altro canto anche come la televisione rappresenta la famiglia; quindi se abbiamo ancora la possibilità di rispecchiarci noi famiglie naturali in una rappresentazione televisiva della famiglia, in che maniera, dove e come, o appunto se vengono presentati modelli che in qualche modo possono anche essere critici; magari modelli che sono più difficili da presentare da spiegare ai minori.

Il premio è suddiviso in diverse categorie. Può spiegarci quali sono?

R. - È diviso in categorie perché vogliamo dimostrare che si può fare una buona televisione con qualsiasi genere, per cui abbiamo preso un campione che va dall’intrattenimento alla fiction, a programmi per bambini e per ragazzi, gli spot e poi anche i canali YouTube, quindi una televisione che si sposta dal generalista fino ai nuovi mezzi di comunicazione sul web.

Quali sono i programmi che sono stati premiati? Perché?

R. - Per ogni categoria abbiamo voluto premiare alcuni programmi proprio per dimostrare che si può fare buona televisione in ogni campo e in questo senso abbiamo per esempio, una buona fiction. In particolare, devo dire la verità, ancora la Rai si distingue un po’ per questo, però non solo; anche su altri canali ci sono buoni prodotti. Quindi una fiction in cui abbiamo trovato modelli famigliari significativi in cui anche il pubblico si possa rispecchiare o magari delle storie vere raccontate, narrate, che sono occasione di riflessione sui temi, sui valori educativi e famigliari. Un esempio per tutti – penso ad una fiction che forse è proprio simbolica da questo punto di vista perché ha come protagonista una famiglia – è “Tutto può succedere”, una fiction Rai, in cui i protagonisti sono quattro fratelli grandi, ognuno con la propria famiglia, che vivono le difficoltà del quotidiano: dal mantenere un figlio disabile, alla separazione, ai figli adolescenti. Significativi sono i passaggi in cui un papà, che non è stato uno dei migliori papà, con tanti difetti che riconosce di avere, però dice alla figlia – rimasta incinta giovane -: “La cosa più bella che ti possa capitare nella vita è questo figlio. Non ci rinunciare”. Poi c’è un altro dei protagonisti che nel momento in cui ha l’occasione di tradire la moglie decidere di dire “No”. Riguardo all’intrattenimento abbiamo voluto evidenziare quei programmi che fanno divertire magari facendo anche riflettere, presentando per esempio la disabilità come un’opportunità, dove l’informazione possa essere chiara, evidente, semplice da comprendere per un pubblico e non urlata con sensazionalismi.

Cosa cercano i genitori e le famiglie più in generale da questa televisione?

R. - I genitori cercano l’opportunità da parte della televisione e anche da parte del web di rilassarsi, divertirsi o informarsi o ricevere cultura in maniera tranquilla, serena. Vorrebbero poter scegliere programmi con delle indicazioni chiare; ad esempio ci sono molte osservazioni sui bollini che sono insufficienti ad aiutare un genitore nella scelta e vorrebbero invece che ci fossero delle fasce più protette di altre perché magari non dico un bambino, che dovrebbe sempre vedere la televisione con un genitore affianco, ma anche un ragazzino un po’ più grande possa accedere senza trovare grosse difficoltà.

Le colonizzazioni ideologiche, l’iper sessualizzazione … Ci sono molte problematiche nei prodotti di intrattenimento anche per l’infanzia, soprattutto sulle piattaforme web. Qual è la situazione su questo nuovo fronte della tecnologia?

R. – Noi cerchiamo di spiegare ai genitori che ad esempio non devono stare tranquilli in assoluto se mettono il proprio figlio di fronte ad un canale tematico, anche per bambini, perché anche lì bisogna scegliere: ci sono prodotti ottimi, ma ci sono anche prodotti molto critici. Quindi bisogna assolutamente saper scegliere. Il problema del web allarga le difficoltà rispetto ad un controllo da parte dei genitori, perché sappiamo che ragazzini un po’ più grandi – parliamo anche dei teenager- ormai si muovono da soli nella visione televisiva e il web toglie totalmente il controllo alle famiglie, perché possono seguirlo anche sul proprio smartphone o comunque al computer nella propria cameretta. Quindi ancora di più è importante che i genitori aiutino in questo caso i ragazzi nel sviluppare uno spirito critico, a saper scegliere e a non fidarsi mai solo delle classificazioni per loro, perché ad esempio qualche piattaforma che presenta nella sezione “programmi per teenager”, programmi che in realtà sono +14.

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21 giugno 2019, 16:00