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Giornata degli Oceani, ogni anno in mare 10 milioni di tonnellate di plastiche

Gli oceani e i mari ricoprono oltre i tre quarti del nostro pianeta e sono un patrimonio essenziale da conservare. Con questo obiettivo si celebra oggi la Giornata mondiale degli Oceani. Inquinamento da metalli pesanti e dispersione di materie plastiche, sono tra i problemi più gravi

Matteo Petri – Città del Vaticano

Nel giorno del 27.mo anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro, si celebra oggi la Giornata mondiale degli Oceani. Occasione per riflettere sui benefici che gli oceani sono in grado di fornirci e il dovere di ognuno nel difenderli. A partire da questa consapevolezza, si è resa necessaria l'istituzione di una ricorrenza capace di ricordare alla politica mondiale e all'opinione pubblica le loro responsabilità. Istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 in occasione del vertice sull'ambiente di Rio de Janeiro e riconosciuta nel 2009 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Benefici ambientali e vantaggi economici

Circa 3 miliardi di persone dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il loro sostentamento e, a livello globale, il valore di mercato delle risorse e delle industrie marine e costiere è stimato di 3.000 miliardi di dollari l’anno (circa il 5% del Pil mondiale). Ma le attività umane, compreso l’inquinamento, l’impoverimento delle risorse ittiche e la perdita di habitat costieri, impattano sulla salute degli oceani per circa il 40%.

I problemi più gravi oggi

“Ci sono due grandi realtà, due grandi problematiche legate agli oceani – spiega a Vatican News Sandro Carniel, oceanografo del Cnr e autore del libro "Oceani. Il futuro scritto nell'acqua" – il primo è quello collegato al riscaldamento globale, quindi all’innalzamento del livello, all’innalzamento della temperatura. Direttamente connesso con lo scioglimento dei ghiacci”. “Poi c’è il problema dell’inquinamento, sia di metalli pesanti che di materie plastiche”, aggiunge Carniel.

Ascolta l'intervista a Sandro Carniel

La plastica

10 milioni di tonnellate. E’ questa la quantità di materie plastiche che ogni anno vengono disperse nei nostri mari. Carniel spiega anche cosa bisognerebbe fare per ridurre questo danno: “una volta in mare la plastica è molto difficile da recuperare, bisogna adottare soluzioni preliminari come acquistare prodotti con imballaggi biodegradabili o lasciare a casa la macchina un giorno a settimana”.

Piccoli passi in avanti

“Alcuni piccoli passi in avanti sono stati fatti - aggiunge Carniel – gli oceani non vengono più considerati come quei giganti blu invulnerabili a ogni danno, ma ancora molto rimane da fare”. “Finchè non si adotteranno delle politiche internazionali concrete di lotta all’inquinamento i problemi rimarranno”, conclude l’oceanografo.

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08 giugno 2019, 08:30