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Processione "El Silencio" a Masaya Processione "El Silencio" a Masaya 

Nicaragua: dialogo bloccato su liberazione dei prigionieri e sanzioni

Il governo del Presidente Daniel Ortega insiste perché l'Alleanza Civica per la giustizia e la democrazia chieda alla comunità internazionale di sospendere le sanzioni contro il Nicaragua come condizione per proseguire nel dialogo: tale richiesta però è vista dalla Alleanza come una strategia per porre fine al dialogo

E’ sempre molto difficile la situazione che vive il Nicaragua. Oltre al braccio di ferro tra governo ed opposizione sul dialogo nazionale bloccato su sanzioni e rilascio dei detenuti, stanno scadendo i novanta giorni indicata dal governo per il rilascio di tutti i prigionieri politici senza che i prigionieri siano stati rilasciati.

Il dialogo nazionale è fermo

Una nota pervenuta all’Agenzia Fides riferisce che Juan Sebastián Chamorro, membro e delegato al tavolo dei negoziati per l’Alleanza Civica, ha sottolineato che in questo momento "la revoca delle sanzioni è priva di significato" e che, se alla fine dei novanta giorni chiesti dal regime, i prigionieri politici non verranno rilasciati, forse saranno applicate sanzioni internazionali ancora più pesanti contro il governo. In questo frangente appare fondamentale la pressione da parte dei testimoni e dei garanti degli accordi firmati il 23 marzo perché essi siano rispettati. La settimana scorsa il tavolo di Dialogo ha trattato tre temi: liberazione di tutti prigionieri politici entro maggio, esonero fiscale per il materiale necessario alla stampa dei giornali, ritorno sicuro degli esiliati. La delegazione del governo ha informato che se l'Alleanza Civica non avesse chiesto la sospensione delle sanzioni internazionali, non si sarebbe proceduto sugli altri temi. A questo punto quindi tutto si è fermato.

Il Messaggio dei vescovi per il tempo pasquale

La Chiesa cattolica, che attraverso la Conferenza Episcopale (Cen) segue da vicino i colloqui al tavolo del Dialogo, nel suo messaggio per il tempo pasquale che porta la data del 1° maggio, ha ribadito la necessità del cambiamento nella società, articolandolo secondo cinque obiettivi: "costruire una società in pace e giusta, coerente con gli interessi di tutti” (1); la dignità della persona umana sia il centro del diritto e della libertà (2); vivere la democrazia secondo i suoi principi e con elezioni libere, perché il popolo è il vero sovrano (3); sia garantito l'esercizio della libertà di espressione (4); la pace sia frutto della giustizia “appoggiando ogni iniziativa di dialogo e ringraziando la Santa Sede per lo sforzo che compie qui con noi (5)". Il documento, firmato da tutti i vescovi nicaraguensi, è stato diffuso in tutte le comunità cattoliche del Paese ed è servito da stimolo per l'impegno della comunità cristiana in questo momento storico del Paese. Nelle ultime righe di questo testo si ricorda: "Nonostante i segni contrari che viviamo, il Signore è alla porta, vicino e attivo. Non si tratta di cercare le strade per evadere dalla situazione attuale ma di affrontarla nella comunione con Cristo". (C.E. - Agenzia Fides)
 

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06 maggio 2019, 15:02