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Lancio di missili-test  Nord Corea Lancio di missili-test Nord Corea 

Corea del Nord, Kim Jong-un guida nuovi test missilistici

I razzi lanciati avevano una gittata pari a 420 km. Trump dichiara che Pyongyang non è pronta per sedersi al tavolo dei negoziati per discutere il suo programma militare

Chiara Capuani – Città del Vaticano

Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha ripreso a compiere esercitazioni militari, manovre di attacco a lungo e a corto raggio. La notizia arriva dopo i numerosi passi verso la pace tra le due Coree che erano stati fatti nell’ultimo periodo. Kim però ha enfatizzato ieri, tramite l'agenzia ufficiale Kcna, la necessità di rafforzare le capacità di difesa "per svolgere compiti di combattimento e mantenere la postura di combattimento piena contro qualsiasi emergenza, come richiesto dalle situazioni".

I missili sono stati lanciati dall'area a nordovest di Kusong verso il Mar del Giappone, dopo aver coperto la gittata, rispettivamente, di 420 e 270 km. Un test maturato appena cinque giorni dopo il lancio della "batteria di proiettili", tra cui anche almeno un missile balistico a corto raggio, una fattispecie del tutto vietata dalle risoluzioni delle Nazioni Unite.

“Il lancio dei missili è una provocazione contro le potenze internazionali in gioco, come Stati Uniti o Cina”. Così a Radio Vaticana Italia padre Marco Sung Su, teologo sud coreano presso la Pontificia accademia alfonsiana."Kim - afferma - probabilmente non voleva chiudere il dialogo con gli altri stati, ma esprimere l’insoddisfazione sul fallimento dei trattati con Stati Uniti e Corea del Sud”.

Ascolta l’intervista a Padre Sung Su

Passi per la riunificazione

“La riunificazione è un discorso lontano. Ci sono molti passi da compiere e noi stiamo iniziando solo adesso a muovere i primi. I poteri internazionali – prosegue Padre Sung Su – che dovrebbero aiutare nel processo di riunificazione, finiscono per agire secondo i propri interessi. Come Papa Francesco ha detto, questo individualismo consumistico non è utile alla pace. Forse abbiamo bisogno di un passo in più, ma non so se questo passo possiamo chiederlo ai politici”.

Le due Coree

“Tra i sud coreani ormai, sono pochi quelli che hanno vissuto in prima persona la guerra. Le nuove generazioni sono divise, alcuni preferiscono lasciare la situazione così com’è, anche per un fatto legato ai finanziamenti: nel caso in cui ci fosse la riunificazione, i sud coreani dovrebbero pagare anche per il Nord Corea. Per questo i giovani sentono poco l’impellenza della riunificazione. Tutto questo – conclude Padre Sung-Su – è un ostacolo alla pace”.

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10 maggio 2019, 16:03