Arte sul Cammino di San Benedetto: musica tra cielo e terra

Realizzate dal Centro Ricerche Musicali da un'idea di Laura Bianchini e Licia Galizia, tre opere scultoreo-musicali adattive segnano da ieri tre tappe sul Cammino di San Benedetto tra Subiaco-Jenne e Trevi. Un progetto fatto di tecnologia e musica in armonia perfetta con la natura per accogliere il visitatore e accompagnarlo in spazi di preghiera e meditazione

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

Un nuovo capitolo del progetto Via dei Canti lascia spazio a chi lo voglia, di fermarsi nella calma e nel silenzio del borgo storico di Trevi nel Lazio, per pregare, meditare e riflettere interagendo con gli elementi della natura - la terra, il vento e l'acqua -  ascoltando musica e sperimentando una relazione multisensoriale con il contesto.

Tutto grazie alla presenza di tre opere scultoreo-musicali adattive, concepite dalla compositrice Laura Bianchini e progettate con l’artista Licia Galizia a cura del Centro Ricerche Musicali - CRM, un centro all’avanguardia per la ricerca artistico-scientifica e per la promozione della cultura musicale, fondato nel 1990 a Roma, ove sono state realizzate in forma temporanea e permanente installazioni d’arte per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e archeologico. 

Un nuovo rapporto con lo spazio

"Adattive" come spiega a Vatican News la stessa Laura Bianchini significa "capaci di integrare musica e spazio, di reagire alle stimolazioni dei visitatori e di farlo in modo sempre diverso". Arte e scienza si sposano e riflettono così, come la musica di ogni tempo ha fatto, la civiltà che la ha creata. Laura Bianchini ci spiega come le sperimentazioni della musica in rapporto allo spazio proprie dei compositori contemporanei si sono evolute nel tempo, come lo spazio sonoro sia interno che esterno sia diventato sempre più accogliente e inclusivo per lo spettatore e come l'integrazione dei diversi sistemi percettivi propria della nostra realtà, divento elemnto creativo in questo genere di opere contemporanee.

Ascolta l'intervista a Laura Bianchini

La grande novità sta nelle caratteristiche delle tre opere: la possibilità di rendere partecipativa e responsabile la fruizione musicale e visiva superando la condizione di passività tipica dell’osservazione delle opere d’arte e dell’ascolto musicale per poter sollecitare l'immaginario e la creatività del visitatore; l'integrazione della musica alle arti plastiche, attraverso lo studio delle capacità vibrazionali dei materiali, offrire anche ad un pubblico non esperto, i modi di fruizione confacenti al linguaggio musicale avanzato, stimolando nello stesso tempo la conoscenza, lo sviluppo e l'approccio creativo verso la cultura contemporanea.

Trevi, tra natura e spiritualità

L’ideazione prende ispirazione dal nome del Paese che ospita le opere: Trevi (che significa trivio) e sviluppa concettualmente la poetica e la struttura dell’installazione su tre elementi. A Trevi è dedicato il progetto, alle sue radici storico-culturali ma soprattutto alla sua natura di borgo immerso nella natura, ricco di vegetazione, di aria e di acque incontaminate in cui lo spirito si può rigenerare immergendosi in un totale ascolto di sé. Il tre è un chiaro riferimento simbolico che si ritrova nella spiritualità, in alcune fedi religiose e, per i Cristiani, nella perfezione della Trinità a cui è dedicato il luogo sacro situato nelle vicinanze del Paese e a cui sono intimamente legati gli abitanti. Il tre è anche un riferimento al micro-percorso di una parte del Cammino di Benedetto: Subiaco-Jenne-Trevi, all’interno di quello più ampio di 300 km. 

Le opere e i loro obiettivi

All’acqua è ispirata Foce, la prima che il visitatore, arrivando al centro del paese, incontra nel suo cammino; all’aria è ispirata Aquiloni, la seconda del percorso che conduce all’acropoli e situata a metà del percorso, al punto più alto del paese ove è ubicato il Castello Caetani, Terra e Cielo, ispirata alla terra, alla concretezza della materia ma anche al distacco da essa per l’ascesa verso l’immaterialità del cielo. Ogni opera, come spiega Laura Bianchini, interagisce con il visitatore quando questi si avvicina dando vita ad un evento musicale ma allo stesso tempo viene elaborata, integrata e mutuata nella musica. 

L'obiettivo è accogliere il visitatore in uno spazio di "ristoro" fisico e mentale che solleciti la sua riflessione personale, intima ma anche comunitaria. Siamo davanti dunque ad una proposta, un esempio evidente di come la creatività artistica interviene nell’immaginario comune, sollecitando la fantasia verso un futuro plausibile e verso nuove forme di relazione tra esseri umani, per il miglioramento della qualità della vita.

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04 maggio 2019, 10:45