Mozambico: un secondo ciclone colpisce il Paese

E' allarme in Mozambico per il ciclone Kenneth, il secondo a colpire il Paese dopo le devastazioni provocate il mese scorso dal ciclone Idai a Beira, con centinaia di morti e migliaia di sfollati. Kenneth è arrivato la scorsa notte sulla costa settentrionale, a nord di Beira, e minaccia precipitazioni di intensità doppia a quelle di Idai

Secondo Mark Lowcock, sotto segretario Onu per gli affari umanitari e coordinatore dell'Ocha, l'ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento umanitario, Kenneth è arrivato sulla costa mozambicana con venti fino a 270 chilometri orari e ha già causato "massicce inondazioni". "Servirà una nuova grande operazione umanitaria a causa del ciclone Kenneth, mentre la risposta in corso per i tre milioni di persone colpite in tre paesi dal ciclone Idai rimane ancora gravemente poco finanziata", ha sottolineato Lowcock.

Evacuate 30mila persone dalle aree a rischio

"Ci aspettiamo almeno 600 millimetri di pioggia nell'area nei prossimi dieci giorni, circa il doppio di quanto avvenuto a Beira in un simile arco di tempo il mese scorso", si legge in comunicato diffuso dal World Food Programme (Wfp). L'agenzia Onu ha già accantonato oltre mille tonnellate di aiuti alimentari per far fronte all'emergenza Kenneth. Sono considerati particolarmente a rischio i distretti di Macomia, Mocimboa da Praia, Muidumbe e Palma della provincia di Cabo Delgado, dove i venti potrebbero superare i 120 chilometri orari e 112mila persone sono a rischio, avverte il Wfp.Il governo del Mozambico ha avviato due giorni fa un programma di evacuazioni, anche forzate, trasferendo 30mila persone in aeree più elevate per far fronte al rischio frane e inondazioni. Gli sfollati sono ospitati da scuole ed edifici pubblici.

A Beira, Campagna per la diffusione del colera

La nuova emergenza colpisce il Paese africano dopo che la città di Beira, la seconda del Paese, è stata devastata dall'impatto del ciclone Idai, che ha colpito anche Malawi e Zimbabwe. L'estensione delle inondazioni nel retroterra di Beira ha reso impossibile un bilancio definitivo delle vittime, mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) è dovuta intervenire in forze con una campagna di vaccinazioni per contenere la diffusione del colera fra i sopravvissuti.
 

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26 aprile 2019, 12:02