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Il presidente russo Vladimir Putin e il capo di Sato nordcoreano Kim Jong-un Il presidente russo Vladimir Putin e il capo di Sato nordcoreano Kim Jong-un 

Approfondito e fruttuoso: storico incontro Russia-Corea nord

Un vertice di due ore a porte chiuse nel campus dell’Università di Vladivostok, durante il quale il leader nordcoreano ed il presidente russo hanno discusso delle relazioni bilaterali e, ovviamente, della delicata situazione nella Penisola coreana

Andrea De Angelis – Città del Vaticano

La situazione nella penisola di Corea e la questione nucleare nordcoreana, sono stati i temi al centro del vertice.Il presidente russo Vladimir Putin ha definito "esauriente" la conversazione con il leader nordcoreano Kim Jong-un. Il summit, che si è svolto a Vladivostok, città di seicentomila abitanti situata nell’estremo oriente russo, è stato il primo incontro tra i due. “Un faccia a faccia approfondito - ha detto Putin –, abbiamo condiviso le nostre posizioni sulle misure da adottare affinché la situazione abbia buone prospettive di miglioramento". Per Kim si è trattato di "uno scambio molto fruttuoso”, con una situazione (quella della penisola coreana, ndr) definita come “uno dei problemi più importanti dell'odierna agenda internazionale”.

Un incontro storico

La Russia di Putin quindi cerca di assumere un ruolo da mediatore, alternativo a quello del presidente Usa Trump, affinché continui il processo di distensione nella penisola coreana. E’ la prima volta dal 2011 che un leader nordcoreano si incontra con un leader russo, l’ultimo era stato Dmitry Medvedev con Kim Jong-il nellq Repubblica di Buriazia. Le relazioni bilaterali hanno vissuto una fase distensiva soprattutto negli anni duemila, quando all’inizio del suo primo mandato da presidente, Putin è diventato il primo leader russo a visitare Pyongyang. Quello in terra russa è invece il primo viaggio di Kim all’estero dal suo secondo incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ad Hanoi, avvenuto lo scorso febbraio. In Vietnam, i due leader due mesi fa non riuscirono a colmare le divergenze sulla denuclearizzazione di Pyongyang e sulle sanzioni economiche imposte da Washington.

“Giorno positivo per la comunità internazionale”

“La presenza della Russia è sempre stata fondamentale nella complessità dei rapporti geopolitici in Asia Orientale, dunque la conferma di questo attore si aggiunge al ruolo altrettanto importante del gigante cinese e dello storico alleato della Corea del Sud, gli Stati Uniti”. Commenta così l’incontro di Vladivostok ai microfoni di Radio Vaticana Italia Paolo Affatato, giornalista di Fides esperto di Asia. Alla domanda sul significato storico e politico di questa giornata, Affatato risponde sottolineando come “tutti gli incontri che possono aiutare il processo di pacificazione e denuclearizzazione della penisola coreana, siano da considerare positivi”. Infine sul ruolo dell’Europa, il giudizio è più netto: “Attualmente la posizione è attendista, anche perché – spiega – la politica estera del vecchio continente è piuttosto frammentata in questo momento…”.

Ascolta l'intervista a Paolo Affatato

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25 aprile 2019, 12:22