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Elezioni in Finlandia, la sinistra vince di poco sui populisti

Vittoria risicata della sinistra alle elezioni di ieri. Il ‘Partito socialdemocratico’ ha ottenuto il 17,7% dei voti, solo 0,2 punti in più rispetto alla formazione populista dei 'Veri Finlandesi’. Welfare, cambiamento climatico e immigrazione i temi al centro del dibattito

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

La sinistra potrebbe tornare a guidare la Finlandia dopo 20 anni, anche se le percentuali profilano la necessità di un governo di coalizione. A tallonare i socialdemocratici, guidati da Antti Rinne, il partito ‘Veri Finlandesi’ di Olli Kotro. La lotta al cambiamento climatico e la difesa del sistema di welfare, noto in tutto il mondo ma indebolito dal precedente governo di centro-destra, sono stati i punti di forza dell’ex sindacalista Rinne; mentre la destra populista e sovranista di Kotro aveva scommesso sulla paura dei cittadini di nuovi sacrifici richiesti dagli altri partiti per contrastare i cambiamenti climatici e sulla preoccupazione nell'opinione pubblica per un aumento dei reati sessuali, che l'estrema destra ha attribuito agli immigrati.

La lettura dell'esperto

Ai socialdemocratici spetta ora il compito di trovare partner la creazione del governo. “Corrisponde alla tradizione politica finlandese - afferma Giacomo Delle Donne, docente di Diritto costituzionale comparato alla Scuola Sant’Anna di Pisa – che a differenza di altri Paesi del Nord Europa non è mai stata caratterizzata da un predominio del partito socialdemocratico, ma piuttosto da coalizioni di partiti di destra e partiti di sinistra”.

Ascolta e scarica l’intervista a Giacomo Delle Donne


Il contesto europeo

Se da un lato la forza più chiaramente sconfitta dalle elezioni è il partito di centro che esprimeva il primo ministro, “più o meno inalterata – continua il prof. Delle Donne - risulta la forza del dei ‘Veri finlandesi’, un partito di protesta come ne conosciamo nella scena europea contemporanea, anche se forse con tratti meno radicali; questo partito, dopo aver subito scissioni e aver affrontato la prova del governo tra il 2015 e il2017, ha mantenuto il suo bacino elettorale e rimane una presenza ingombrante nel panorama politico finlandese”. Circa la lettura del risultato politico di ieri in Finlandia nella prospettiva delle prossime elezioni europee di maggio, il prof. Delle Donne conclude: “Si vede la forza grosso modo costante dei partiti populisti e le difficoltà dei partiti che si trovano a governare in questo o quel Paese europeo”.

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15 aprile 2019, 12:57