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Guaidò lascia l'Ecuador Guaidò lascia l'Ecuador 

Venezuela: timori per il rientro di Guaidó in patria

Guaidó annuncia il suo rientro in Venezuela, e convoca due giornate di mobilitazione nazionale per oggi e domani. A San Cristóbal processione "di fede e speranza"

Si annuncia un'altra settimana "calda" in Venezuela. Il Presidente autoproclamato Juan Guaidó, dopo una decina di giorni trascorsi fuori dal Paese, durante i quali ha partecipato al Vertice del Gruppo di Lima ed è stato a Brasilia e Buenos Aires, ha annunciato il suo rientro in Venezuela e in questa occasione ha convocato per oggi e domani due giorni di mobilitazione nazionale. Si teme – riferisce l’Agenzia Sir - che al suo rientro Guaidó possa essere arrestato e le manifestazioni hanno, tra l'altro, l'obiettivo di rendere più difficile tale eventualità.

La Chiesa ha proseguito il suo cammino accanto alla popolazione

A San Cristóbal, la diocesi che si trova al confine con la Colombia, il vescovo, mons. Mario Moronta, ha guidato venerdì scorso una processione "di fede e speranza per la vita" lungo le strade della città. Obiettivo della processione era quello di incentivare la preghiera per la pace, la giustizia, la libertà e la riconciliazione in Venezuela, con lo slogan "Cristo cammina con il suo popolo e il popolo cammina con il suo Redentore e Salvatore". "Il tuo popolo chiede giustizia Signore - ha detto mons. Moronta nella sua intenzione di preghiera - perché si riconosca la sua dignità, così calpestata da chi si considera superiore a tutti gli altri. Giustizia per poter vivere nella pace, che nasce dalla tua morte e risurrezione. Qui c' è il grido straziante dei malati, di tutte le età e condizioni, che non trovano le medicine per curare la loro salute". Il vescovo ha anche ricordato le tristi realtà del narcotraffico, del contrabbando e della corruzione e ha ricordato che "il compito urgente è la riconciliazione”. Non è mancato un riferimento al mancato arrivo degli aiuti umanitari. Tuttavia, ha sottolineato che "i veri e propri aiuti umanitari, che non possono essere frenati o incendiati o bloccati da qualcuno, sono i nostri", in particolare "il nostro amore, la nostra solidarietà, quello che facciamo gli uni per gli altri". (Agenzia Sir)

 

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04 marzo 2019, 12:04