Shahbaz Bhatti Shahbaz Bhatti 

Pakistan: ricordo dell’impegno di Shahbaz Bhatti per poveri e perseguitati

Il 2 marzo 2011 il ministro per le minoranze del Paese asiatico veniva assassinato a Islamabad. Padre Emmanuel Parvez, parroco a Faisalabad, ricorda la sua figura a otto anni dalla morte

"Shahbaz Bhatti era un uomo di profonda fede e un leader senza paura. Aveva ricevuto minacce di morte e a chi gli consigliava di emigrare, diceva: sono un discepolo di Cristo, non abbandonerò mai il mio Paese e la mia gente. Era sempre attivo per cercare di creare consapevolezza tra i poveri e i senza voce, sostenendoli e difendendo la loro causa presso le autorità. In qualunque momento o luogo in cui veniva commessa un’ingiustizia, cercava di farsi portavoce dei sofferenti e dei perseguitati". Così padre Emmanuel Parvez, parroco a Faisalabad, nel Punjab pakistano, ricorda all'Agenzia Fides Shahbaz Bhatti, il ministro per le minoranze del Paese asiatico assassinato il 2 marzo 2011 a Islamabad da un estremista islamico. Ieri si sono ricordati gli 8 anni dalla sua uccisione.

Le celebrazioni in Pakistan

Tra le celebrazioni commemorative in Pakistan, quelle della "All Pakistan Minorities Alliance" e della Ong "Missione Shahbaz", avviata da Paul Bhatti, fratello di Shahbaz. Padre Parvez, nativo di Kushpur, stesso villaggio di Bhatti, ricorda l’impegno per i poveri e i perseguitati, con la difesa della cristiana Asia Bibi, accusata ingiustamente di blasfemia nel 2009 e condannata a morte nel 2010, poi assolta dalla Corte Suprema nel 2018. L'impegno in quest'ultimo caso - ricorda Fides - gli costò la vita.

Il caso Asia Bibi

"L'assoluzione di Asia Bibi - prosegue il sacerdote - è un segno di speranza perché è una vittoria della verità e della giustizia. Il sacrificio e l'impegno di Shahbaz non sono stati vani", rileva, aggiungendo che "i cristiani vivono e operano affinché il Pakistan non soccomba all'estremismo e al terrorismo, nella speranza che in tutta la nazione cresca la consapevolezza di potere modificare la legge di blasfemia, perché non si presti ad abusi che colpiscono e fanno soffrire innocenti, di tutte le comunità religiose".

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03 marzo 2019, 09:06