Otto anni fa l’inizio della guerra in Siria

Il 15 marzo 2011 scoppiavano in Siria le prime proteste contro il Presidente Bashar al Assad, che segnarono l’inizio di un sanguinoso conflitto, del quale ancor oggi non si vede la soluzione, che ha causato 370 mila morti

Giancarlo la Vella - Città del Vaticano

Da otto anni la guerra siriana, nata come mero conflitto civile, ha via via coinvolto governi, eserciti e milizie di mezzo mondo, causando la peggiore catastrofe umanitaria dopo la Seconda Guerra Mondiale. Oltre al numero indicibile di vittime, secondo l'Onu più di 12 milioni di siriani hanno bisogno di aiuto umanitario, dentro e fuori il Paese, e il dramma per la popolazione civile sembra destinato a durare ancora a lungo.

L’occasione mancata per l’Europa

Una guerra che dura da otto anni è un forte campanello d’allarme sul fatto che tutti i canali diplomatici hanno sinora fallito nel cercare di risolvere quella che è diventata una crisi politica tra le grandi potenze, che guardano alla Siria con interesse. Secondo Massimo Campanini, docente di Studi Islamici all’Università di Trento, la Siria rappresenta l’occasione mancata per l’occidente e in particolare per l’Europa, che ancora una volta non è riuscita a parlare ad una sola voce di fronte ad una crisi che riguardava un Paese che si affaccia sul Mediterraneo.

La strage siriana

Più di 370 mila persone sono morte dall'inizio del conflitto in Siria. Il bilancio è stato diffuso dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, che fa capo all’opposizione al governo del presidente al Assad. L'ong con sede in Gran Bretagna, che si appoggia su una rete di attivisti in Siria, precisa che tra le migliaia di vittime si contano più di 112 mila civili, compresi oltre 21 mila minori e 13 mila donne. Da questa tragedia – secondo il prof. Campanini – difficilmente la Siria uscirà con le medesime caratteristiche di oggi. Sicuramente alla fine di questo doloroso conflitto la nuova Siria sarà non più uno Stato unitario, ma più facilmente una federazione di realtà politiche ed etniche diverse.

Ascolta l'intervista a Massimo Campanini

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15 marzo 2019, 12:00