Un altro migrante muore nella tendopoli di San Ferdinando. L'impegno della Caritas
Alessandro Guarasci – Città del Vaticano
Un migrante è morto la notte scorsa in un incendio divampato nella nuova tendopoli di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria, gestita prima dal Comune ed ora dalla Caritas diocesana. La tendopoli si trova a poche centinaia di metri dalla vecchia baraccopoli - smantellata nelle scorse settimane - nella quale, in un anno, 3 migranti hanno perso la vita a causa di incendi divampati nelle strutture a dir poco fatiscenti. Le fiamme si sono sviluppate all’interno di una tenda, e ad ora le cause del rogo sono ancora da chiarire. Il prefetto di Reggio Calabria ha convocato a San Ferdinando il Comitato per la Sicurezza, alla presenza del procuratore di Palmi.
La testimonianza della Caritas
L'area è attrezzata con servizi igienici, presidio sanitario e vigilanza: il rapido intervento dei soccorsi ha evitato una tragedia di dimensioni maggiori. Al 5 marzo scorso, la presenza stimata di immigrati nella baraccopoli era di 1.592 persone. Di queste, 200 sono state trasferite negli ex Sprar e Cas, circa 460 si sono spostate volontariamente e 900 hanno trovato sistemazione nella tendopoli vigilata e attrezzata.Tra i primi a intervenire, i volontari della Caritas locale. Il direttore, Vincenzo Alampi, afferma che si sta lavorando per un’accoglienza più diffusa dei migranti nella piana di Gioia Tauro ma che c'è bisogno di manodopera per mettere in sicurezza le strutture. Dalla Caritas anche il richiamo alle istituzioni.
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