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Suor Smerilli al Sinodo sui giovani in Vaticano Suor Smerilli al Sinodo sui giovani in Vaticano 

Giornata della donna, suor Smerilli: condividere la leadership

Nella Giornata internazionale della donna, suor Alessandra Smerilli, religiosa salesiana e docente di economia, sottolinea l’importanza della reciprocità tra uomo e donna nel mondo del lavoro come nella Chiesa. Insieme si lavora meglio

Fabio Colagrande - Città del Vaticano

“Credo che anche nel mondo dell’industria e della finanza il ruolo della donna stia cambiando”. Ad affermarlo è Suor Alessandra Smerilli, religiosa delle Figlie di Maria ausiliatrice, docente di economia presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione Auxilium, intervistata da Radio Vaticana Italia, in occasione della Giornata internazionale della donna. “Prima il ruolo femminile era marginale, le donne erano utilizzate soprattutto per livelli di coordinamento. Oggi invece la presenza della donna è sempre più richiesta. Si comprende che c’è bisogno di uno sguardo sia maschile sia femminile e che le imprese funzionano meglio quando si lavora insieme”. “Anche nell’ambito della finanza, dal punto di vista della domanda di prodotti finanziari, si pone sempre più attenzione alla domanda delle donne che va molto su investimenti di tipo sostenibile, sulla finanza d’impatto e che ha quindi conseguenze sociali positive”. “In qualche modo – conclude suor Smerilli - le donne stanno aiutando a cambiare il mondo dell’economia e della finanza”.

L’alleanza biblica tra uomo e donna

Secondo la docente di economia, nel mondo industriale e economico, ci sono caratteristiche proprie della leadership femminile. “Ci sono studi fatti da alcune grandi società di consulenza, come per esempio la McKinsey, che fanno notare che a livello di leadership c’è qualcosa in cui normalmente le donne riescono meglio, come la capacità di condividere i processi decisionali e quindi realizzare processi decisionali partecipati”. “Mentre negli uomini si nota di più la capacità di prendere decisioni individuali, quindi di attuare processi più direttivi, le donne sono capaci di creare partecipazione, anche a livello comunicativo”. “Ci sono poi tante dimensioni della leadership in cui uomini e donne funzionano praticamente allo stesso modo”, spiega la religiosa. “Ma proprio perché alcune differenze ci sono è secondo me importante ‘condividere’ la leadership. Non a caso, uscendo fuori dall’economia, l’antropologia biblica ci fa notare – dalla Genesi – che Dio ha affidato la Terra all’alleanza uomo-donna, e penso che dovremmo prendere un po’ più sul serio questo impegno che ci è stato dato come esseri umani”.

Difficile per le donne conciliare lavoro e famiglia

“Venendo alla vita quotidiana, bisogna ammettere come sia difficile oggi in Italia per una donna realizzarsi dal punto di vista professionale, senza sacrificare il suo ruolo nella famiglia”, commenta suor Smerilli. “Le donne, se vogliono realizzarsi in un percorso professionale, devono comunque dedicare più tempo degli uomini a tutto il resto degli ambiti della loro vita”. “Su questo penso che ci sia ancora un po’ da camminare nella condivisione delle scelte di vita familiari e percorsi lavorativi. Penso ai congedi parentali: si erano fatti dei passi avanti, in Italia, perché anche gli uomini potessero usufruirne, ma si sta un po’ tornando indietro. A me questi sembrano segnali preoccupanti, per cui non bisogna abbassare l’asticella dell’attenzione”.

Più spazio alle donne per spezzare circoli del clericalismo

“Venendo al mondo ecclesiale, sia al Sinodo dei giovani – al quale ho partecipato – sia nel recente Incontro dedicato alla protezione dei minori nella Chiesa, si è parlato spesso, in Vaticano, di aumentare il numero di donne che ricoprono ruoli di leadership, a tutti i livelli della Chiesa”, spiega la religiosa. “Durante il Sinodo – racconta suor Smerilli - c’è stato un intervento interessante del cardinale Marx il quale diceva che quando in Germania hanno iniziato a inserire un maggior numero di donne in vari processi e in diversi ruoli, hanno visto che si spezzavano un po’ i circoli di potere e di clericalismo”. “Quindi penso che aumentare il numero delle donne sia importante per questo sia per quello che dicevo prima: nella reciprocità, lavorando insieme, si ha uno sguardo più completo sulle cose, sulle decisioni da prendere, sui percorsi da intraprendere”. “Penso che questo sia l’elemento fondamentale per cui c’è bisogno di un maggior numero di donne sia per un apporto di pensiero, ma anche a livello organizzativo”.

Evangelizzare insieme

“In occasione della Giornata della donna la mia è comunque una riflessione di speranza”, conclude suor Smerilli. “Vedo che tante opportunità nuove si stanno aprendo, ma non dobbiamo però abbassare l’attenzione, perché si rischia di fare un passo avanti e due indietro”. “Quindi, chiederei alle donne di continuare con coraggio le battaglie che hanno iniziato e chiederei agli uomini di ascoltare e di avere occhi per poter vedere tutto il potenziale che c’è nelle donne e nel femminile”. “Mi auguro che si possa davvero – uomini e donne insieme – prenderci cura del pianeta, della Chiesa; che si possa evangelizzare insieme. Credo che i giovani – lo abbiamo visto al Sinodo – ce lo chiedono; credo che ce ne sia bisogno”.

Ascolta l'intervista a suor Smerilli

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08 marzo 2019, 13:37