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Maduro blocca gli aiuti umanitari sul ponte Tienditas al confine con la Colombia Maduro blocca gli aiuti umanitari sul ponte Tienditas al confine con la Colombia 

Crisi Venezuela: al via riunione del Gruppo di contatto internazionale

Si valuta anche una nuova proposta di mediazione alla riunione in corso oggi a Montevideo in Uruguay tra Ue e alcuni Paesi latinoamericani. Esclusa la Russia. Intanto è sempre stop all'ingresso di aiuti umanitari per volere del presidente Maduro

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

Si chiama “Meccanismo di Montevideo” la proposta di mediazione tra il governo di Nicolás Maduro e l'opposizione, presentata ieri da Uruguay e Messico per portare il Venezuela fuori dalla crisi. Sembra però che, stando a fonti di stampa, sia già stata reputata inaccettabile dall’Unione europea al tavolo aperto oggi a Montevideo -  insieme a otto Paesi europei e cinque Paesi latinoamericani - al fine di avviare un processo di pace a Caracas come la Chiesa locale chiede da tempo.

Il Gruppo di Contatto della Ue, secondo l'Alto rappresentante per gli Esteri, Federica Mogherini, considera infatti indispensabili scadenze e convocazione di nuove elezioni, che invece il nuovo progetto non fisserebbe. E’ probabile però, stando sempre a fonti di stampa, che il governo uruguayano abbia deciso di andare avanti comunque sostenendo che "più condizioni si fissano per un dialogo e più difficile risulta ottenere un risultato positivo”.

Sostegno di Maduro e critiche della Russia

Assoluto sostegno alla proposta di mediazione arriva invece dal Presidente Nicolas Maduro, mentre il suo rivale, e presidente dell’Assemblea nazionale, Juan Guaidò, prosegue nella serie di incontri con i rappresentanti dell’Unione Europea per consolidare il loro appoggio e la transizione democratica, grato per quanto si sta già facendo a sostegno della libertà della popolazione venezuelana. Anche l’Italia sarà tra gli interlocutori di Guaidò, oltre a presenziare oggi alla riunione di Montevideo in modalità definita “di ascolto delle posizioni di tutti”. All’incontro non parteciperà invece la Russia che ha mostrato grande disappunto per essere stata esclusa e che, col vice ministro degli esteri Riabkov, ha raccomandato la comunità internazionale di dare il giusto peso al dialogo e all'accordo intervenezuelano e ha messo in guardia contro i tentativi di "fare pressione sulle legittime autorità di Caracas" che renderebbe questo incontro "un'altra occasione mancata" per trovare una via d'uscita.

Ancora stop agli aiuti umanitari

Intanto sempre più difficile è la situazione umanitaria in Venezuela. Ancora una volta infatti, ieri, il Presidente Nicolas Maduro ha respinto l'invio di aiuti umanitari internazionali nel suo Paese definendoli una "manifestazione politica”, un ”travestimento per un intervento militare statunitense in Venezuela", lasciando invece che proseguano i preparativi per far arrivare cibo e forniture mediche ai soldati di guardia al confine. Senza esito finora l’approvazione da parte dell’Assemblea nazionale venezuelana del piano strategico per l'ingresso di viveri e medicine dalla città di Cucuta, in Colombia, e da Paracaima, in Brasile. Gli Stati Uniti hanno promesso 20 milioni di dollari e il Canada 53 milioni di dollari, mentre l'Unione Europea ha stanziato altri 5 milioni di euro di aiuti. Ma l'esercito venezuelano non ha mostrato di voler collaborare.
 

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07 febbraio 2019, 12:42