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Giorno del Ricordo: la tragica storia di Norma Cossetto in un film

Domenica 10 febbraio si celebra in Italia il "Giorno del Ricordo". Istituito nel 2014 da una legge dello Stato, intende diffondere la conoscenza di una delle pagine più oscure della storia recente e rendere giustizia alle vittime. Il contributo offerto quest'anno dal film: "Red Land"

Adriana Masotti - Città del Vaticano

E’ l’8 settembre del 1943, l'Italia firma l’armistizio con gli angloamericani. Nel Paese è il caos: per i soldati italiani, che non sanno più chi è il nemico, e per la gente in balia di violenze incrociate e di vendette tra le parti. A pagare il repentino cambio di situazione sono in particolare i civili di Istria, di Fiume, la comunità giuliano-dalmata, incalzati dai partigiani di Tito che avanzano in quelle terre che vogliono libere da ogni presenza italiana. Saranno 350 mila i profughi che, tra il 1943 e il 1945, lasceranno le case e tutti i propri beni, per rifugiarsi nelle diverse regioni italiane. Diverse migliaia le persone che nel Carso furono gettate nelle Foibe carsiche.

10 febbraio: Giorno del Ricordo 

Per fare memoria di questa tragica pagina, dal 2004, il 10 febbraio di ogni anno, si celebra il Giorno del ricordo. Ci sono voluti decenni per arrivare a questa decisione, fino ad allora l’amaro destino vissuto da tanti italiani era passato in sordina. Pochi gli studi dedicati a fare chiarezza. Un contributo per saperne di più lo offre un film del 2018 che presenta, come mai era stato fatto prima, ciò che accadde. Con “Red Land” (Rosso Istria), il regista Maximiliano Hernando Bruno e il produttore cinematografico Alessandro Centenaro, assolvono così ad uno dei molteplici compiti del cinema: fare memoria.

"Red Land", un film per fare memoria

Dopo la proiezione riservata alla 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia a settembre, la pellicola è stata presentata ai parlamentari italiani nella sala Caduti di Nassirya del Senato. Dal novembre 2018, la distribuzione in diverse sale italiane. Non senza suscitare le proteste di alcune espressioni dell’estrema sinistra. Reazioni che la produzione attendeva? “Sinceramente, no, non ce l’aspettavamo – dice ai nostri microfoni Alessandro Centenaro - anche se è un tema che sicuramente poteva avere degli aspetti divisivi… Io penso che in Italia sostanzialmente non c’è mai stata una pacificazione nazionale, nel senso che se non si riconoscono torti e valori anche degli avversari, questo non sarà mai un Paese che raggiunge una vera pacificazione. Le posso dire però che questo film è stato condiviso dal 95 per cento dell’arco parlamentare. Per questo eravamo abbastanza sereni. E’ chiaro che in questo Paese esistono piccole frange che non riconoscono la legittimità della commemorazione delle foibe e dell’esodo che è nazionale. Noi, comunque, siamo tranquilli perché abbiamo operato con scienza e coscienza”.

Ascolta l'intervista ad Alessandro Centenaro

Norma Cossetto: simbolo dello scontro ideologico ed etnico

“Red Land” si concentra sulla vicenda di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana, violentata e uccisa dai partigiani jugoslavi nel 1943 perché italiana e figlia di un dirigente locale del partito fascista. La sceneggiatura si basa su un 'diario' di un cugino della giovane, Giuseppe. Ma perché questa scelta? Ce lo spiega ancora Alessandro Centenaro: “Perché Norma rappresenta un simbolo. E’ una delle tantissime vittime di questa immane tragedia che è stata l’esodo degli istriani, fiumani, giuliani e dalmati. Lei era una studentessa laureanda a Padova, molto religiosa, molto cattolica, come tutte le genti italiane che vivono lì, aveva il papà fascista, certo. Ma chi non era fascista in quegli anni? Se non avevi la tessera del partito fascista non potevi iscriverti all’università… Ma lei era convinta di queste sue idee. Poi abbiamo visto quanto male ha fatto il fascismo anche nella Jugoslavia. E quindi lei è una vittima di questo sistema delle ideologie, dello scontro ideologico, e in realtà di una pulizia etnica, perché la componente slava voleva eliminare tutti gli italiani da là per giustificare l’annessionismo voluto da Tito dell’Istria e della Dalmazia.” L’8 febbraio 2005, a Norma Cossetto è stata conferita la medaglia d'oro al valor civile dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

Ricordare per non ripetere gli orrori del passato

Fare memoria, dunque, per ricordare le vittime, per rendere loro giustizia, ma anche perché gli orrori del passato non si ripetano. Queste le motivazioni di “Red Land” che questa sera si potrà vedere in TV, su Rai 3, alle 21.20, straordinaria occasione per offrire ad una più larga platea di spettatori il suo messaggio. “Per noi non è un film contro qualcuno, per rievocare fantasmi del passato - afferma Centenaro - ma è un film per: per il dovere di raccontare. Noi dobbiamo rendere giustizia con la nostra testimonianza a queste povere genti. Molti ci hanno rimesso la vita, i propri beni e 350 mila - non dimentichiamoci - hanno dovuto lasciare per sempre quelle terre… Da secoli convivevano con la componente slava, in pace e tranquillità. Le ideologie del Novecento, il fascismo il comunismo e il nazismo, hanno provocato questa immane tragedia. Quindi oggi è importante il dovere della memoria per ricordare, non per rinvangare. E per contribuire alla pacificazione, una volta per tutte. Dopodiché, c’erano tra loro dei fascisti? Sì, ma c’erano anche tanti italiani che credevano nel comunismo che sono stati a loro volta eliminati dai partigiani di Tito solo perché erano italiani.  Un po’ per opportunismo, un po’ per quieto vivere, per 70 anni non se ne è mai parlato."

La testimonianza dell'attore Franco Nero 

C'è anche l'attore Franco Nero nel cast di "Red Land". Il suo ruolo è quello del professor Ambrosin, l'intellettuale che nell'estate 1943 assisteva la giovane Norma Cossetto nella preparazione della sua tesi di laurea dal titolo: "Istria Rossa", in riferimento alla terra ricca di bauxite dell'Istria. Recitare in questo film, ci dice, è stata un'esperienza bella, perchè è importante raccontare i fatti accaduti. L'attore presenterà prossimamente il film a Los Angeles.

Ascolta la testimonianza di Franco Nero

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08 febbraio 2019, 09:57