Musica d'organo in Medio Oriente: via di pace e di unità

Raccontare in note la Custodia di Terra Santa, l'attività e la presenza preziosa dei frati in un territorio difficile, ma anche dare valore alla liturgia e alla spiritualità cristiana. E' l'esperienza del Terra Sancta Organ Festival e dei suoi ideatori, ora racchiusa in un Cd

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano

Un viaggio in Medio Oriente in 70 minuti di musica d'organo, strumento specifico e rappresentativo della comunità cristiana e del suo patrimonio liturgico in quest'area del mondo. E' quanto propone il CD dal titolo Terra Sancta Organ Festival - Musica dalle Chiese del Medio Oriente e del Levante (2014-2018) con i suoi 15 brani eseguiti in più nazioni, registrati dal vivo con organisti di fama internazionale. Musica che si trasforma in occasione di incontro, di dialogo ecumenico e interreligioso, di fruizione della bellezza dell'arte.

Musica, bellezza e pace

Il progetto musicale ha alle spalle la Custodia di Terra Santa ed è il frutto del Terra Sancta Organ Festival realizzato grazie all'attività che dal 1342 i frati della Custodia svolgono in tutto il territorio medio orientale, a partire dalla martoriata Siria. Durante gli anni di guerra tra Aleppo, Damasco e Latakia, le uniche note a risuonare sempre sono state proprio quelle del Festival. "Più i momenti sono stati drammatici e più la gente affollava i nostri concerti" racconta a Vatican News fra Riccardo Ceriani, Delegato del Custode di Terra Santa per la Musica e Sovrintendente del Festival, e "lo stesso Nunzio apostolico in Siria il cardinale Mario Zenari assiduo frequentatore dei nostri concerti li ha sempre definiti una boccata d'aria pura per la popolazione impaurita e stremata dalle violenze".(Ascolta l'intervista a Fra Riccardo Ceriani

Un viaggio e una missione

L'edizione 2019 del festival si concluderà a maggio a Cipro, dopo aver iniziato un tour dalla Giordania il 29 settembre scorso e aver fatto già tappa a Rodi, in Terra Santa, in Palestina, in Israele, in Siria e in questi giorni in Libano. Si tratta dell'unico festival al mondo organizzato in otto Stati alcuni dei quali in conflitto tra loro: ciò è possibile unicamente grazie al radicamento della Custodia nei territori con una missione che viene illustrata nel Cd fatta di assistenza, aiuto, e educazione.

Organo e liturgia cristiana

A sua volta il Cd, che racconta i viaggi del festival negli anni passati, racchiude anche il valore dello strumento protagonista, l'organo - ciascuno con una storia che nel Cd viene narrata -  quale voce della cristianità. "In Medio Oriente dove c’è un organo" spiega fra Riccardo "c'è una chiesa e dove c'è una chiesa c'è una comunità cristiana. Per questo motivo la musica d'organo è percepita come un repertorio specifico di alta qualità che i cristiani possono offrire alla cultura dei vari Paesi. In essa rivive la liturgia ed è questo il fulcro per noi".

Ciò non significa che in base al territorio in cui si svolgono i concerti, essi non possano diventare occasione per un dialogo interreligioso o ecumenico. "La musica, linguaggio universale, è un punto di incontro" rimarca fra Riccardo Ceriani "e se non ci si incontra come si fa a conoscerci e a dialogare?".

 

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04 gennaio 2019, 11:33