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Arrivo delle delegazioni yemenite in Svezia Arrivo delle delegazioni yemenite in Svezia 

Yemen: delegazioni in Svezia per i colloqui di pace

Segni di speranza per la pace in Yemen dove c'è attesa per i primi colloqui in Svezia tra le parti in conflitto. Martedì è arrivata la delegazione dei ribelli Houthi insieme all'inviato Onu per lo Yemen, Martin Griffiths

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

I lavori in Svezia dovrebbero iniziare entro il fine settimana, secondo quanto riferito da fonti diplomatiche citate da media panarabi. Segnali di distensione nei giorni scorsi hanno fatto da sfondo a questo appuntamento diplomatico: prima l’evacuazione di 50 feriti Houthi dalla capitale yemenita all’Oman, e l’annuncio di uno scambio di prigionieri tra le parti, che avverrà dopo gli incontri Onu.

Nel percorso di avvicinamento alla pace in Yemen "è già un successo avere i nemici seduti gli unii accanto agli altri": lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri svedese, Patric Nilsson, citato dalla Radio nazionale svedese.  Gli attesi negoziati inter-yemeniti cominceranno a breve in Svezia, ha detto Nilsson, che non ha potuto fornire la data esatta. "Si inizierà quando le parti saranno arrivate", ha detto.  La delegazione degli insorti Huthi è arrivata martedì sera scortata dall'inviato speciale Onu per lo Yemen, Martin Griffiths. Mentre la delegazione lealista è partita ieri alla volta di Stoccolma.

La crisi umanitaria

La crisi in Yemen, tra le peggiori al mondo, peggiorerà ulteriormente nel 2019. A lanciare l’allarme è Mark Lowcock, coordinatore per gli aiuti d’emergenza delle Nazioni Unite, secondo cui 24 milioni di persone in Yemen, che rappresentano il 75% della popolazione, avrà bisogno di assistenza umanitaria

Colloqui per ristabilire la fiducia tra le parti

Per Eleonora Ardemagni, ricercatrice associata Ispi e cultrice della materia presso l’Università Cattolica, questi colloqui sono un passo preliminare tra le parti per arrivare a misure che provino a ristabilire la fiducia, prima di cominciare un vero e proprio negoziato politico. “Le aspettative sull’appuntamento in Svezia sono importanti - aggiunge Ardemagni - anche vista l’accresciuta pressione internazionale verso l’Arabia Saudita per porre fine a questo conflitto; ma bisogna anche ricordare che si tratta di un conflitto ormai talmente complesso e stratificato, che un accordo ai vertici sarà difficilissimo da tradurre in un accordo che regga sul terreno, perché gli attori coinvolti sono davvero tanti”.

Ascolta l'intervista alla Ardemagni

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05 dicembre 2018, 13:26