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L'arrivo al duomo di Trento del feretro di Megalizzi L'arrivo al duomo di Trento del feretro di Megalizzi 

Trento. Mons.Tisi: Antonio come chicco di grano che porta frutto

Si sono tenuti nel primo pomeriggio di oggi a Trento i funerali di Antonio Megalizzi, il giornalista italiano ucciso nell’attacco terroristico avvenuto l’11 dicembre a Strasburgo. Durante l’omelia l’arcivescovo Tisi ha evidenziato la lezione offerta dal ragazzo e dalla sua famiglia

Marco Guerra – Città del Vaticano

“Una violenza cieca e assurda, ancora una volta, ha decapitato una giovane vita, colpito al cuore per sempre una famiglia, tramortita una comunità”, l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, ha aperto con queste parole l'omelia nel Duomo di Trento per i funerali di Antonio Megalizzi, il giovane giornalista italiano ucciso nell'attentato di Strasburgo.

L’Italia riunita in lui

Mons. Tisi ha quindi ricordato che Megalizzi era “figlio della terra italiana, in lui riunita, non solo idealmente, dal Sud al Nord della Nazione” e che si era formato nella città di Trento “alla quale la Storia ha consegnato la vocazione ad essere ponte con l’Europa”. “Antonio ha immaginato con grande libertà ed entusiasmo, ma anche con profondo realismo”, ha proseguito il presule, “un’Europa senza confini e senza pregiudizi, alla quale non vedeva alternative”.

Come il chicco di grano che muore

L’arcivescovo ha poi attinto al Vangelo di Giovanni che chiama “gloria” il morire di Gesù. “Quel morire non è tomba, ma grembo carico di vita, come il chicco di grano che cade in terra, muore, e porta molto frutto – ha detto ancora - questa gloria il Dio di Nazareth l’ha regalata agli uomini. Per questo Egli è venuto”.

Le profetiche parole di Antonio

Il presule ha poi spiegato che “gloria di Dio è la straordinaria lezione di questa famiglia che oggi è qui, in preda al dolore più atroce, ma con il cuore libero dall’odio”. Mons. Tisi ha inoltre citato le commoventi e profetiche parole di Antonio: “Il tempo è troppo prezioso per passarlo da soli. La vita troppo breve per non donarla a chi ami. Il cielo troppo azzurro per guardarlo senza nessuno a fianco. Nulla muore e tutto dura in eterno”.  

Il grazie per la sua testimonianza

Infine l’arcivescovo di Trento ha ringraziato Antonio Megalizzi “per aver creduto nella forza della parola che s’interroga, si pone domande e rinuncia a facili risposte. La parola che non s’impossessa di un microfono, ma offre voce agli altri e gode della loro ricchezza”. “Un pezzo di cielo è sceso in terra e ora vi fa ritorno” ha detto mons. Tisi concludendo l’omelia.

Mons. Lisi ai nostri microfoni: no all'odio

Mons. Tisi, nell' intervista a Radio Vaticana Italia, dice ancora come Antonio Megalizzi fosse già proiettato verso l'eternità. Lo si evince dalle sue parole, dalla visione della vita, afferma. ll giovane giornalista aveva capito che non si può essere italiani senza essere europei. Quindi l'arcivescovo sottolinea come la famiglia del giovane abbia saputo trasmettere, con i fatti e non a parole, che all'odio non deve seguire altro odio, nessuna vendetta.
Infine una riflessione sull'importanza della radio e più in generale dei media cattolici, dal potenziale straordinario, purché siano abitati da uomini e donne che hanno voglia di trasmettere sogno, bellezza e Vangelo.

Ascolta l'intervista a mons. Lauro Tisi

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20 dicembre 2018, 15:59