Ospedale pediatrico Bambino Gesù Ospedale pediatrico Bambino Gesù 

Il piccolo Alex arrivato al Bambino Gesù di Roma

Il bimbo di 18 mesi, proveniente da Londra, è affetto da linfoistiocitosi emofagocitica. All’ospedale pediatrico della Santa Sede proseguirà il trattamento farmacologico, sarà sottoposto a ulteriori esami, fino al trapianto di cellule staminali previsto per metà dicembre

Le condizioni generali del piccolo Alex, arrivato nella tarda mattinata di oggi all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, “sono buone”. Lo riferisce un comunicato dell’ospedale della Santa Sede. Il bimbo di 18 mesi, proveniente da Londra, è affetto da linfoistiocitosi emofagocitica (Hlh).

Il trattamento prosegue

Il trattamento farmacologico in corso, avviato al Great Ormond Street Hospital dove il bambino era in cura, sta contribuendo efficacemente al contenimento della malattia e verrà proseguito fino all’avvio della procedura trapiantologica.

Esami necessari per il trapianto

A partire da oggi e nei prossimi giorni, il bambino verrà sottoposto a una serie di esami ematochimici (principalmente indagini microbiologiche) e strumentali, necessari prima di procedere con il trapianto. Parallelamente, i genitori del piccolo effettueranno esami di screening al fine di valutarne l’eleggibilità alla donazione di cellule staminali emopoietiche.

Trapianto previsto per metà dicembre

L’insieme delle procedure di screening e la somministrazione delle terapie preparatorie richiedono dei tempi tecnici. Il trapianto di cellule staminali emopoietiche da genitore verrà effettuato verosimilmente intorno alla metà di dicembre 2018.

I rischi

Come in tutti i casi di trapianto, anche il trattamento della linfoistiocitosi emofagocitica (Hlh) - riferisce la nota - presenta dei rischi: di tipo infettivo (nella fase preparatoria le difese immunitarie del paziente vengono sostanzialmente azzerate per poi recuperare lentamente dopo l’attecchimento del trapianto), tossico (legato alla terapia di preparazione al trapianto) e immunologico.

Tranquillità per la famiglia

Attraverso il papà del piccolo paziente, la famiglia ringrazia tutte le persone che hanno voluto sostenere la campagna per la donazione di midollo osseo e invita, da oggi, a un periodo di tranquillità per poter affrontare questi giorni difficili con la maggiore serenità possibile e per consentire ai medici di svolgere il proprio lavoro.

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29 novembre 2018, 16:33