Tensioni e proteste in Francia per il rincaro carburanti Tensioni e proteste in Francia per il rincaro carburanti 

Francia: prosegue la protesta dei “gilet gialli” contro il caro benzina e diesel

Cresce, in Francia, il malcontento della popolazione: bloccate autostrade e depositi di carburanti. I manifestanti chiedono un incontro con il presidente Macron per rivedere un provvedimento che colpirebbe le classi più povere

Paola Simonetti - Città del Vaticano

Prosegue in Francia l’imponente mobilitazione dei “gilet gialli” contro l’aumento di benzina e diesel previsto dal 1 gennaio prossimo. I manifestanti stanno bloccando autostrade e depositi di carburante e hanno dichiarato di voler paralizzare anche raffinerie e siti industriali “per avere un impatto economico". Iniziative di pressione mirate a strappare al presidente Emmanuel Macron, un incontro all’Eliseo.
Il governo, tuttavia, ha già fatto sapere che non cambierà rotta, nell’ottica di una riduzione dell’uso dei veicoli privati e dunque dell’inquinamento atmosferico. “Bisogna uscire da questa trappola delle auto, del petrolio e del diesel – ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica, de Rugy- in cui ci siamo rinchiusi da troppo tempo".

Provvedimento impopolare per Macron

“Le grandi mobilitazioni, in Francia, hanno sempre prodotto tavoli di negoziazione – spiega Matteo Villa, ricercatore dell’Istituto per gli studi di politica internazionale -. In questo contesto, però, sarà durissima: Parigi ha estremo bisogno di fare qualcosa per ridurre gli alti livelli di inquinamento. Arretrare su questo significherebbe mostrarsi deboli. D’altro canto, Macron si trova in una posizione delicata in un momento in cui la sua popolarità è bassissima. Il capo dell'Eliseo si trova tra due fuochi: o fa vacillare la sua credibilità in seno all’esecutivo o incrementa il suo già scarsissimo consenso popolare. Dovrà essere capace di “vendere” il provvedimento cercando di mostrarsi meno distante possibile dal popolo”.

L’accusa dei manifestanti: “Si colpisce la classe meno abbiente”

Sotto accusa, da parte dei manifestanti, c’è infatti, la politica del presidente colpevole, a loro dire, di favorire le elite parigine e di colpire invece ceto medio e classi meno abbienti. Il provvedimento di rincaro, infatti, colpirebbe in particolare i cittadini che vivono nelle periferie, quelli per il quali peraltro, gli spostamenti con mezzi propri sono fondamentali per la vita quotidiana.

Ascolta l’intervista a Matteo Villa


 

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19 novembre 2018, 12:44