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“App to young”: l’applicazione del Bambin Gesù per supportare il disagio dei giovani

Un team di psicologi pronti a rispondere 24 ore su 24 al disagio di bambini e giovani. E’ l’applicazione da scaricare sul proprio smartphone per aiutare e indirizzare chi vive un momento difficile

Eliana Astorri - Benedetta Capelli – Città del Vaticano

Rispondere al disagio giovanile attraverso un mezzo vicino ai ragazzi. E’ l’iniziativa dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù che ha messo a punto “App to young”, un'applicazione gratuita che dialoga con i ragazzi per aiutarli. L'app è stata realizzata dall'Associazione Fiorenzo Fratini Onlus con la collaborazione del Comune di Firenze e il supporto dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Meyer. Il progetto è stato presentato questa mattina presso il Palazzo Vecchio di Firenze.

Psicologi a disposizione h24

Esperti a disposizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per ascoltare e indirizzare chi vive un momento difficile. Un modo per intercettare una richiesta di aiuto da parte di bambini e ragazzi. “Ci saranno anche dei giovani con i quali chattare – afferma il professor Stefano Vicari, responsabile del reparto di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Bambino Gesù – ragazzi che hanno fatto una formazione specifica, ai quali poter raccontare il dolore psicologico”.

Cresce il disagio mentale tra i giovani

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, in Italia il suicidio è la seconda causa di morte tra gli under 20, dopo gli incidenti stradali. La depressione colpisce quasi 1 ragazzo su 10 e l'anoressia - la malattia psichiatrica col più alto tasso di mortalità - colpisce l'1% delle ragazze. “Il dolore psicologico sfocia nella depressione, nell’autolesionismo, nel tentato suicidio – spiega il prof. Vicari – tra l’altro nel nostro ospedale è decuplicato il numero degli accessi al pronto soccorso per gesti autolesionistici o comportamenti suicidari”. “Nel 2013 abbiamo registrato 12 casi in un anno, nel 2016 i casi sono stati 120, lo scorso anno 170. E’ una crescita esponenziale alla quale bisogna dare risposte”. “Fondamentale l’apporto della famiglia e della scuola quando ci sono delle mancanze – afferma il neuropsichiatra – i rischi aumentano”.

Come funziona

L'applicazione è disponibile per tablet e smartphone. Si può scaricare gratuitamente da Google Play e Apple Store. Dopo la registrazione, viene proposto un questionario sviluppato dal team di Neuropsichiatria Infantile del Bambino Gesù, che serve a delinearne il profilo. Una volta completato il test, il ragazzo può contattare il numero verde del Centro di ascolto dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, oppure chattare con un suo coetaneo, monitorato in diretta da uno psicologo qualificato. App to Young è uno strumento utile anche per genitori e insegnanti: la funzione “Voglio parlare di qualcuno”  permette, infatti, di chiedere consiglio anche per un amico, per un figlio o per uno studente che magari non ha la forza o la possibilità di chiedere aiuto.

 

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28 novembre 2018, 15:16